venerdì 4 luglio 2008
SIMONETTI, DEL CIONDOLO, LIO DURAMENTE CONTESTATI DAI PIENTINI
Non era mai successo a Pienza, in questa forma. Una clamorosa contestazione da parte della base sociale della amministrazione comunale e della Comunità montana ha caratterizzato la serata di giovedì. Puntuale e generalizzata la protesta. Primo : 'la 'tassa dei fossi' è ingiusta e non la vogliamo pagare'. Secondo: 'il contributo di bonifica è una imposizione e deve essere determinato in base ai benefici , che non possono essere generici. Terzo : 'non si tassa la popolazione senza prima spiegare il perchè'. Quarto: la 'tassa sui tetti e sugli ombrelli' è una forma di prelievo che mira solo a fare cassa....' Questi i motivi della protesta che è durata tutta la serata. Interventi continui contro le posizioni di Del Ciondolo, Simonetti, Lio che hanno scaricato tutte le responsabilità sulla Regione Toscana...Solo un intervento è stato a loro favore. La serata di spiegazione e di scuse della classe dirigente valdorciana ha dimostrato quanto questa sia lontana dalla gente e dai loro bisogni. Una clamorosa dimostrazione del distacco del sentire popolare dalla arroganza degli amministratori. Perfino il TAR, è stato spiegato, con una sentenza del 14 febbraio 2005 della Commissione del Lazio ha valutato questo tipo di tassa imposta in Val di Paglia come illegittima: ma il potere è cieco, sordo, muto a Pienza come da ogni altra parte. Spetta ai cittadini mandare a casa chi non rispetta la volontà della maggioranza reale.
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5 commenti:
Sembrava l'assedio di Fort Apaches...
Ciao Fabio,
che dire di ieri sera, a volte mi sembrava di vivere una barzelletta.
Secondo te ci possimo riunire e fare una "Class Action" come va di moda dire adesso oppure ricorre al Tar come hanno fatto da altre parti?
La questione va valutata in sede legale, considerando costi e disponibilità varie, opportunità ecc. Sulla 'class action' credo che l'attuale governo abbia messo un mezzo stop...a quanto ho letto
Gita al Fosso Bianco di S.Filippo.
Anni fa era stato creato un bellissimo percorso con delle staccionate lungo la passeggiata, vari ponticelli per i punti più scabrosi, alcune panchine qua e la, non troppe ma comodissime immerse nell'ombra del fosso bianco. Il percorso era stato curato, pulito, reso vivibile e fruibile da tutti coloro che lo desideravano.
Oggi è la stessa cosa, gli amanti delle pozze calde di S.Filippo e del Fosso Bianco continuano ad andare, ma con mille pericoli in più, dati dall'abbandono a se stesso del luogo: le palizzate non ci sono più, il guado del torrente, dove fu costruito un ponticino in legno dedicato, è li distante che devi infangarti mezzo per arrivarci e quindi, attraversi calpestando dei pezzi di legno o dei sassi, messi li alla buona, non stabili e pericolosi rischiando di fare il bagno nella melma vestiti.
Io la tassa dei fossi l'ho pagata, forse ho sbagliato non so, ma voglio contestare ai signori "Politicoidi" il fatto che stanno conducendo questi enti con gestioni senza anima, senza passione, tirati a far valere il loro politico potere nelle sedi istituzionali preposte a dirigere l'apparato pubblico, a fare scambi di favore "dovuti", lasciando sempre che il pensiero “comune” del cittadino qualsiasi, dell'elettore che ti ha dato il voto, di quello che non te l'ha dato, rimanga in secondo, terzo o quarto piano d'importanza per le scelte da prendere.
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