martedì 16 dicembre 2008

LA CRISI DEI PARTITI IN ITALIA E... A PIENZA...DOVE PORTA?

Nel rispetto di tutte le idee, di tutte...le 'ideologie', oggi possiamo chiederci legittimamente se i partiti tradizionali sono morti? Con l'elettorato... che non va a votare.. in picchiata, con i rappresentanti dei partiti che finiscono continuamente sotto inchiesta e arrestati, a sinistra come a destra, con la'diversità' berlingueriana ormai messa in soffitta, i clientelismi ed i favoritismi come regola, da nord a sud, della cui natura neppure ci si vergogna più, che cosa rimane oggi dell'ascetismo politico comunista, socialista, cattolico di un tempo, oppure del rigore morale liberale o del fascismo almirantiano duro e puro? Pallidi ricordi di un'Italia che credeva....si illudeva... ma credeva. Oggi, a meno che non ci siano chiari interessi, nessuno crede più nei partiti. Gli iscritti dei partiti di sinistra scendono, in posti come Pienza, da centinaia a poche decine, in alcuni anni, le riunioni sono fatte ormai da poche persone, sempre i soliti...la classe dirigente si ripropone all'infinito fino a 70 anni... con gli Obama di casa nostra... senza speranza....Ma della politica c'è ancora bisogno. A meno che non si voglia riesumare l'assolutismo .....Ma i soliti che governano da sempre...non fanno assolutismo? Come uscire da questo incubo e creare una nuova classe dirigente, giovane, onesta disinteressata? Solo sogni? Ci dobbiamo rassegnare a questo clima da basso impero? Non rassegnamoci. Due idee : nuove formazioni non partitiche e giovani nella mischia.... si può fare ? Partiamo da qui.

29 commenti:

Anonimo ha detto...

siamo tutti daccordo , incomincia te a levatti di culo ..............
poi tutti gli altri a ruota, sara' un bel cominciare.........

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo può darsi tu abbia ragione, infatti, se eri al forum, Fabio non era in cattedra, forse ti ha anticipato.
Impara a firmarti, anche per sapere con chi si ha a che fare, inizia anche te a cambiar qualcosa!

Anonimo ha detto...

Chi offende non ha argomenti..e si vede...

Anonimo ha detto...

Gli arresti in molte parti di Italia di amministratori del pd non mi lascia tranquilla....significa che siamo come gli altri?

Anonimo ha detto...

io c'ero al forum caro snoopy, per questo ti parlo , enke se non era in cattedra era comunque nei primi banchi a dire come si doveva fare...... e non credere che usare un soprannome sia meglio che essere anomimo, infatti anke io non capisco con chi ho a ke fare....... poi anke quelli che erano in cattedra come dici te, non mi sono sembrate proprio delle primizie di stagione.
comunque io o detto la mia poi fate voi, pero non dite che dall'altra parte c sono sempre i soliti perke tutto mondo e' paese.

saluti e buon natale (come dice pasquale)

Anonimo ha detto...

Il problema dell'anonimato viene solo quando ci sono + post anonimi, se leggi alcune discussioni scorse viene da intrigarsi un po’, solo questo volevo puntualizzare.
Fabio ha fatto la sua importante dichiarazione venerdì scorso, quella dello scioglimento di N&S.
Il nostro “movimento” nasce comunque dalle ceneri di quest’ultima lista ed ha bisogno anche di un po’ di esperienza in questa fase, probabilmente in un prossimo futuro, visti anche ad esempio gli arresti odierni, basterà dire che uno non ha mai fatto politica per entrare nelle grazie degli elettori di massa, auspichiamocelo di cuore, ma ancora la strada è lunga ed un passo alla volta il partito che non esiste avanza!

Anonimo ha detto...

Cari anonimi del Partito Democratico..Faccio quello che voglio..e non debbo rendere conto a nessuno, tanto meno a voi, di quello che faccio, come tutte le persone libere. A differenza di quelli che sono lì a prendere stipendi e prebende da sempre ( con i risultati che si conoscono..) io sono sempre stato in prima fila ' gratis' e anzi pagando di persona... Per quanto mi riguarda i consiglieri comunali che mi hanno a suo tempo accusato ingiustamente di avere percepito, eventualmente a buon diritto, indennità mai prese, chiederò ad un magistrato di giudicarli, come usa ormai fra noi...A differenza ( non cosa da poco) dei vostri 'leader', io sono invece stipendioesente, non mi considero un uomo per TUTTE LE STAGIONI...So fare molto bene... e molto meglio tante altre cose...più divertenti, non campo con la Politika, come molti di voi.., quindi...non state in pensiero..Preoccupatevi piuttosto per il vostro futuro..da possibili disoccupati..visto il vento che tira sul vostro partito..

Anonimo ha detto...

La crisi dei partiti porterà tutti dove andò a finire Craxi,Forlani e tutti gli altri...porterà all'astensionismo e speriamo alla nascita di nuovi soggetti politici non più compromessi non più arricchiti dalla politica,non più privilegiati nel lavoro,nello stipendio,nella vita in genere. In poche parole è auspicabile che se ne vada tutta la CASTA parlamentare con i suoi privilegi feudali...

Anonimo ha detto...

L'albero è malato da tempo, purtroppo i nostalgici negano l'evidenza e se mai apriranno gli occhi lo faranno solo quando saranno cadute tutte le foglie!!!

...sperando che non sia troppo tardi...

Anonimo ha detto...

Visto che nessuno (nè maggioranza, nè opposizione) ne parla più vorrei chiedere che fine ha fatto la polemica sulla tanto odiata "Tassa sui fossi" o contributo al consorzio di bonifica. E' evidente che nessuno ne parla più (forse perchè tutti l'hanno pagata visto che la cifra era bassa) con il silenzio della maggioranza (grave!) ma soprattutto con il silenzio dell'opposizione(più grave!). Chiedo adesso ai cittadini che non l'hanno pagata che cosa hanno intenzione di fare.... ci sono innumerevoli sentenze che dichiarano che tale tassa non è dovuta, ma chissà come mai la battaglia e i toni della discussione si sono smorzati.... se c'è qualcuno disponibile a discuterne si faccia sentire sul blog, anche per verificare la fattibilità di una causa collettiva... Se poi l'avete pagata tutti allora non lamentatevi che le tasse sono troppe oppure che la comunità montana non serve a niente!!!

Anonimo ha detto...

il male concordo con te non è chi governa ma chi permette che si siano queste ingiustizie , ma quante se ne deve sopportare..... io andrò a vivere in spagna cosi almeno sto tranquillo

Anonimo ha detto...

il male concordo con te non è chi governa ma chi permette che si siano queste ingiustizie , ma quante se ne deve sopportare..... io andrò a vivere in spagna cosi almeno sto tranquillo

Anonimo ha detto...

La tassa dei fossi in molti non l'abbiamo pagata aspettando gli eventi. La maggioranza ha fatto finta di nulla.La Minoranza dopo avere protestato,promosso articoli e dcumenti, fatta controinformazione e censito sentenze di vario tipo,che cosa poteva fare? la class action non c'è ancora e per fare ricorso ai varai gradi occorre disponibilità di denaro che non abbiamo. Difficile poi che per non pagare qualche decina di euro i cittadni si tassino per ricorrere al TAR. Questo abbiamo verificato. Resta l'ingiustizia e l'arbitrio di una tassa che dovrebbe pagare solo chi 'trae vantaggio diretto..'cioè chi ha la terra.Ai cittadini non resta che l'opposizione politica,cioè il voto,oltre alla scelta personale di non pagare. Questo il mio parere. Oppure 'uccidere il tiranno'...

Anonimo ha detto...

Prepariamoci noi del Forum..perchè stanno a cambiare tante cose e anche aPienza ci sarà l'effetto Domino come in tutta Italia...dopola nuova tangentopoli..

Anonimo ha detto...

Caro natursalutista in quello che dici c'è una piccola inesattezza. Nel senso che per non pagare visto che la tassa è ingiusta non ci vuole il TAR nè cause lunghissime, ma basta fare un ricorso alla commissione tributaria provinciale, serve poco più di una raccomandata. Tutti i cittadini lo possono fare anche da soli senza l'assistenza di un legale, tuttavia nel caso si voglia fare un ricorso che coinvolga più soggetti è necessario un legale che li rappresenti. Non si tratta di una causa vera e propria, per cui anche le tariffe sarebbero più basse (magari se qualche avvocato ci legge potrebbe darci un'idea). Alcune persone (non necessariamente il legale) potrebbero raccogliere i documenti (basta la sola cartella della tassa) e un legale si limiterebbe solo a predisporre ed inviare il ricorso alla Commissione Provinciale. In più con questo metodo tutti i cittadini aderenti non dovranno pagare la tassa mentre nel caso che ognuno faccia ricorso singolarmente ogni singolo cittadino dovrà fare tutto da solo. Il risultato è che collettivamente con pochi euro si potrebbe fare una bella cosa per chi ritiene che questa tassa sia ingiusta. In più c'è la soddisfazione di vincere contro la Comunità Montana sperando che la prossima volta evitino di trattare i cittadini come polli da spennare. Fatemi sapere non credo ci sia solo una persona interessata...

Ps. Qui non si tratta solo di votare, si tratta di fare qualcosa di concreto!!! L'opposizione a parole la sanno fare tutti !!!

Anonimo ha detto...

"Se scendesse un inviato dal cielo e mi garantisse che la mia morte sarà utile a rafforzare la nostra lotta, ne varrebbe la pena. Ma l'esperienza ci insegna il contrario. Quindi voglio vivere. Cerimonie pubbliche e funerali non salveranno l'Amazzonia". Rilette a vent'anni dal suo assassinio, le parole di Chico Mendes, martire della lotta per la difesa del popolo e della ricchezza della foresta amazzonica, hanno il sapore amaro della premonizione. L'Amazzonia si è appena lasciata alle spalle l'ennesima «stagione del fuoco», la più dura degli ultimi anni. Secondo le rilevazioni satellitari dell'Istituto nazionale di ricerche spaziali (www.inpe.br), organo del ministero brasiliano di Scienza e tecnologia, il ritmo di crescita del disboscamento è più che raddoppiato nell'ultimo anno. Soltanto ad agosto sono stati dati alle fiamme 756 chilometri quadrati di foresta, contro i 230 dell'agosto 2007. Gli incendi, appiccati dall'uomo per fare spazio alle coltivazioni e agli allevamenti, hanno già cancellato per sempre quasi 800mila chilometri quadrati di foresta vergine (oltre due volte e mezzo l'Italia).
COMANDA IL MERCATO
Quella amazzonica è la foresta pluviale più grande del mondo, culla di una biodiversità impareggiabile. Un'area di oltre cinque milioni e mezzo di chilometri quadrati, che si estende dalla cordigliera delle Ande, spina dorsale dell'America del sud, fino a sfiorare le acque dell'Atlantico. Osservata dal cielo, l'Amazzonia appare come un'immensa tela verde, su cui un pennello divino si è librato nel tratto tortuoso di migliaia di fiumi, mentre le unghie dell'uomo hanno lasciato le ferite indelebili delle aree disboscate.
La deforestazione, che ogni minuto cancella per sempre un'area grande come sei campi di calcio ed è responsabile dei tre quarti delle emissioni brasiliane di gas serra, sembra sfuggire al controllo di qualunque strategia politica. Le autorità del Brasile, Paese in cui si concentra il 65% della foresta, nel 2004 hanno introdotto un ambizioso piano d'azione per la salvaguardia della regione amazzonica (cfr www.mma.gov.br/ppcdam). Ma, come denunciato dal rapporto di Greenpeace The lion wakes up, a quattro anni dalla sua introduzione i risultati ottenuti sono davvero scarsi. Al contrario, le pressioni esercitate dalle lobby agro-industriali hanno costretto il ministro dell'Ambiente alle dimissioni, lo scorso maggio. Lasciando il suo incarico, Marina Silva, vecchia compagna di lotta ed erede di Chico Mendes, ha denunciato «le difficoltà incontrate nell'implementare l'agenda federale di protezione ambientale». Il presidente Lula, che ha incassato le dimissioni senza grandi resistenze, sembra essere ormai impotente di fronte agli interessi di chi vede nella tutela della natura un ostacolo al «progresso» brasiliano.
A conti fatti l'unico «soggetto» ad avere in mano le redini della situazione è il mercato. Il disboscamento, infatti, segue di pari passo l'andamento dei prezzi della soia e della carne di manzo - il Brasile può vantare il primato mondiale per entrambi i prodotti - o della canna da zucchero destinata alla produzione di biodiesel (etanolo). Si spiega così l'impennata che la deforestazione ha fatto registrare nell'ultimo anno, dopo che nel triennio 2004-2007 l'area disboscata annualmente era diminuita proprio grazie ai bassi prezzi delle materie prime sopra citate.
Chico Mendes, invece, era convinto che la via per lo sviluppo delle regioni amazzoniche non dovesse obbligatoriamente passare per il disboscamento.
UN'ALTERNATIVA POSSIBILE
L'alternativa proposta negli anni Ottanta dal movimento dei seringueiros, i raccoglitori del lattice di cui Chico è stato voce e portabandiera, era il modello economico delle popolazioni tradizionali: l'estrazione dei prodotti nativi della foresta (da qui il nome di modello extractivista), integrata da un'agricoltura e un allevamento di sussistenza praticati su piccolissima scala. La gomma naturale (ricavata dal lattice), le castanhas (noci brasiliane), la sconfinata varietà di frutta e piante medicinali, il miele, gli oli naturali e tutti gli altri prodotti «tipici», se opportunamente valorizzati possono avere enormi potenzialità economiche, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità dell'attività produttiva.
Al contrario, seppur redditizio nel breve periodo, il modello del latifondo e delle fazendas (i grandi allevamenti di bestiame) ha un bilancio disastroso a medio e lungo termine. Il suolo amazzonico è particolarmente fragile e l'intensa copertura forestale ne garantisce la sopravvivenza: filtrando i raggi solari protegge la terra dall'erosione, mentre la vegetazione che si decompone al suolo assicura la fertilità necessaria ad alimentare la nuova flora, in un ciclo continuo di vita e morte. Se, a rotazione, si danno alle fiamme piccole aree per impiantare un'agricoltura o un allevamento di sussistenza, la foresta è in grado di riallacciarsi al suo ciclo naturale. Ma se invece vengono abbattute e bruciate aree di centinaia d'ettari per tentare l'agricoltura su vasta scala, il suolo in breve diventa sterile e lascia crescere soltanto una macchia fatta di palme rade e pochi arbusti bassi. Se poi sulle aree disboscate s'impiantano le grandi fazendas, mettendo le vacche al pascolo, allora in pochi anni si ottiene il deserto.
Grazie agli empates, le occupazioni collettive di aree della foresta per impedirne il disboscamento, e all'eco internazionale raggiunta dalle loro rivendicazioni, i seringueiros raccolti intorno a Mendes conquistarono il diritto alla sopravvivenza: nel 1988, anno in cui Chico venne ammazzato, il governo brasiliano istituì le prime «riserve estrattive» (Resex). In queste aree protette, oggi più di 50, la preservazione dell'ecosistema è affidata alle popolazioni tradizionali e al loro modello economico. La più vasta, oltre un milione di ettari che si estendono nello Stato dell'Acre tra i municipi di Xapuri, Brasiléia e Assis Brasil, porta proprio il nome del sindacalista.
Ma il disboscamento sta attaccando anche la Resex Chico Mendes, «santuario» dell'Amazzonia e vetrina del modello extractivista. Approfittando di un monitoraggio e di una fiscalizzazione tutt'altro che rigorosi, tanti tra i supposti «custodi» della riserva sforano i limiti consentiti allo sfruttamento del legname e agli spazi dedicati alla coltivazione o al pascolo.
Paradossalmente, molti di quei seringueiros che con Chico avevano difeso dall'avanzata dei pascoli l'area di foresta dove è poi stata istituita la riserva si sono ora trasformati in piccoli fazendeiros o commercianti di legname. «Quei pochi che investono nell'extractivismo, in colture alternative come l'açai o la pupunha, ne sono fortemente penalizzati. Per questi prodotti ancora non esiste un mercato sicuro, mentre l'allevamento e la vendita di legname pregiato continuano a offrire garanzie di guadagno», spiega Boca, coordinatore del Consiglio nazionale dei seringueiros (Cns), l'organo creato da Mendes nel 1985 per dare alle rivendicazioni della sua gente un respiro nazionale e internazionale.
I DANNI DELL'ASSISTENZIALISMO
Dati alla mano, in Acre come nel resto dell'Amazzonia l'attività estrattiva è in crisi profonda. L'estrazione della gomma, un tempo «oro bianco» della foresta, ha cominciato a collassare già dagli anni Novanta: oggi se ne producono meno di duemila tonnellate, circa un quinto della produzione degli anni Settanta. L'altro prodotto tradizionale, le castanhas, dopo aver galleggiato nell'ultimo decennio sulla media di 5mila tonnellate all'anno, è da poco tornato ai livelli del 1970 (circa 12mila tonnellate). Piante medicinali, oli naturali, miele e frutta sono ancora produzioni marginali. Al contrario lo sfruttamento del legno e l'allevamento di bovini avanzano inarrestabili: le vacche, che nel 1970 erano 90mila, hanno superato i 2milioni di capi; mentre i 53mila metri cubi di legna che venivano estratti nel 1970, sono diventati oltre un milione.
«Il governo - denuncia Dioniso Barbosa de Aquino, detto Dau, leader storico del sindacato dei raccoglitori, di cui è stato anche presidente - aiuta a costruire le case, migliora i ramal (le strade della riserva, ndr), favorisce l'accesso ad acqua ed elettricità, ma non sta lavorando sul mercato dei prodotti naturali della foresta, sulla loro valorizzazione. Una politica assistenzialista che non favorisce l'indipendenza dei seringueiros, né tantomeno la tutela della foresta».

Anonimo ha detto...

Inserisco il link dove tutti possono andare ad informarsi

http://www.mabonline.org/bonifica.php

Premetto che non so cosa sia questo MAB però le informazioni raccolte sono molte e pertinenti. Voi che siete contro la tassa sulla bonifica dateci un'occhiata!!!

Fabio Pellegrini ha detto...

Chi ha conoscenze, capacità,informazioni sulla possibile lotta alla tassa dei fossi, per una questione di serietà, deve uscire dall'anonimato e farsi prmotore di iniziative 'contro'. La coerenza è ancora una bella virtù...e non è mai troppo tardi per incominciare a lottare.Io non ho mai smesso. Coraggio ragazzi..

Anonimo ha detto...

Non ho mai seguito o appoggiato natura e salute, non homai fatTo politica,maho seguito e appoggiato la nascita del Partito Demoratco a Pienza, fidandomi delgruppo pientino. Oggi sembra passato un secolo. Non c'è più entusiasmo, alcuni sono stati emarginati, non si fanno vere primarie, insomma non capisco che succede. Mi dioono che candideranno il Machetti...Ionon HO NUllacontro di lui,ma dico: è questo il nuovo partito? iO SONO STATO USATO ALLORA, PER FARE SINDACO IL MACHETTI ? Tutta lTamessa in scena del nuovo partito per ritornare indietro di 20 anni? Io mi chiamo fuori. Sonostato preso in giro.NON VOTERò PER NESSUNO. Ma voi perderete le elezioni, non di prende in giro la gente.

Anonimo ha detto...

Anche io credevo nel pd.....

Anonimo ha detto...

Riproporre il regista dell'operazione vilette di ontichiello come futuro sindaco iàsindaco 20annifa,vuol dire farsi del male..

Anonimo ha detto...

i gusti son gusti, disse quello che.....

Anonimo ha detto...

Rispetto tutte le persone, nessuno è perfetto, ma riproporre Sauro soolo dal puno di vista politico è il fallimento,la morte, l'aborto del partito democratico a Pienza. avanti popolo....alla riscossa....
E le Primarie? Diei qualcosa..almeno per pudore...Perchè no il Carpini sindaco?

Anonimo ha detto...

Ma il forum ha scelto il capolista ?

Anonimo ha detto...

Il Forum non ha secondo me grandi speranze, perchè alla fine no si sa chi ci metterà la faccia...dopo tanta romba... ma il Partito Democratico con pochi iscritti, le primarie farsa...il Serafiniinfuga,Lio in fuga,la Margherita sparita e senza più aalleati a sinistra e Sauroin arrivo è praticamente allo sfascio... pochi ci credono ormai e alle elezioni puòsuccedere qualunque cosa...io sò strego.

Anonimo ha detto...

O STREGO... PER FARE LE PREVISIONI TUE UN BISOGNA ESSE' STREGHI!
pdmenoelle rantola, alcuni iniziano a vedere anche oltre il prosciutto, speriamo di un cascà dalla padella direttamente dentro il braciere!
IMPEGNO DEL FORUM, CMQ VADA, UTILISSIMO!

Anonimo ha detto...

Cari amici del blog, il PD di pienza sta faticosamente cercando una sua strada, tra resistenze della vecchia guardia e ingenuità della nuova; non candideremo Sauro Machetti che ha fatto il suo tempo; cercheremo di individuare una persona che abbia un po' di esperienza ma che sia giovane e volenterosa, che abbia modo di svolgere un ruolo così impegnativo e difficile come quello di Sindaco. Cercheremo di mettergli intorno persone capaci e desiderose di lavorare per la comunità. Le consultazioni sono state un momento importante di contatto con la base. C'è da lavorare molto ma siamo allenati. Non eslcudiamo un dialogo con la lista di opposizione se questa sarà libera da pregiudizi e sentenze precofezionate. Buon lavoro a tutti.

grimaldi ha detto...

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