martedì 21 luglio 2009

BIOMASSE : ITALIA NOSTRA INTERVIENE ANCORA ,LEGACOOP RISPONDE.

Oggi, sul Corriere di Siena, Italia Nostra torna a criticare l'impianto di Gallina. Il parere a cui si fa riferimento è quello di Gianni Tamino, autorità accademica in materia dell'Università di Padova, ex parlamentare verde, il quale sostiene che un pirogassificatore '' è pur sempre un inceneritore' e pertanto ha 'emissioni pericolose'. Italia Nostra parla anche di 'spreco di energia termica' e di ' un bilancio energetico poco positivo' Il 'vero affare', sempre secondo Italia Nostra, sono gli 'incentivi pubblici '(certificati verdi) riscossi dalle imprese, pagati, però, dal contribuente. .....Secondo Legacoop invece l'impianto è una 'opportunitàdi sviluppo' per la Valdorcia.

72 commenti:

Green ha detto...

IlPD di Castiglione & Soci non convincono...comunque spetta agli abitanti di Gallina decidere o non decidere qualcosa..

Leone ha detto...

Italia Nostra è molto ascoltata perchè è fuori dai partiti ed ha credito presso la stampa italiana ed europea....Non mi pare dicano cose sbagliate..

Un amministratore ha detto...

Gallina non è Monticchiello..ma anche questa piccola tempesta mediatica non gioverà ad amministratori così presuntuosi..
Scusate...ma ho sentito dire che non c'è qui pellettizzazione 'in loco'..E' vero? Questa è la dimostrazione del carattere opportunistico della realizzazione che mira a certicati verdi (soprattutto) e a smaltire il pellet che la società produce daaltre parti.. Credo che una filiera seria e ben fondata, prima si assicura i produttori della paglia, poi fa la fabbrica di pellet, quindi il pirogassificatore....qui invece si fa tutto al contrario...E'chiaro che si punta al guadagno subito...i contadini possono aspettare...perchè ilpellettizzatore non lo faranno mai... io credo e arriverà il pellet..ma non dalla Valdorcia...Non ci vuole molto a capire....E Gallina? l'inquinamento, per minimo che sia...se lo piglia tutto 'a gratis'. Un amministratore non accetta una roba simile...se è un amministratore...

H ha detto...

accà nisciuno è fesso

Anonimo ha detto...

Chiedo all'amminnistratore, che sembra tanto ben informato, qual'è la società che produce il pellet altrove?

Anonimo ha detto...

E' vero quello che scrive "H", qui nessuno è fesso, sono tutti mistificatori. A Gallina sapevano dell'impianto, lo sapevano gli agricoltori e le loro associazioni di categoria, lo sapeva l'assessore verde, e i suoi compagni di partito. Ma adesso fa comodo far finta di esserlo dimanticato per dare spazio alla sparuta schiera di mistificatori ecoterroristi, che a mezzo stampa continuano a parlare di incenerimento di rifiuti. Finirà che questi signori si saranno fatti un po' di pubblicità politica alle spalle dei cittadini della valdorcia. Infatti in questi giorni, dicendo menzogne, peraltro già sconfessate, ma che impunemente ripetono, sono loro a fare danni al turismo locale

Anonimo ha detto...

Leone caro, cos'è che dicono di vero? Che tutto quello che produce cenere si chiama inceneritore? Bella scoperta! Sappi che allora che anche il tuo camino, producendo cenere, è un inceneritore

yu ha detto...

Anche i tuoi polmoni e le cicche che fumi...

Fabio Pellegrini ha detto...

In generale le menzogne sono come le verità. Ognuno ha evidentemente le sue...
Però preoccupano più quelle di chi ha interessi, di quanto non allarmino quelle di chi interessi non ne ha alcuno....I Romani dicevano :'Cui prodest ?' cioè 'a chi giova ?' Per capire la natura di certi fatti. I Romani erano molto pratici...

Un amministratore ha detto...

Io non ne so nulla, chiedo lumi a voi....... Ma non mi pare logico portare paglia nelle Marche, come dicono, se è vero.., per fare pellet da riportare qui....Nè logico,nè economico, dal punto di vista energetico...Il pellettizzatore, nei posti normali, è non lontano da dove si produce la materia prima. Allora mi viene da pensare perchè prima non lo fanno qui, e poi realizzano il pirogass che lo brucia, chiedo perdono..., che lo digerisce chimicamente e lo ricaca facendo profumo di acqua di colonia.... Ma siccome in Italia si fa tutto a rovescio sempre, puntando solo ai quattrini....mi ricordo di quello che diceva ' a pensa' male si fa peccato..ma ci si indovina quasi sempre..' E non mi riferisco a nessuno in particolare.. Errare è umano. E a Gallina l'ho visti quelli coll'occhi a forma di Euro...Il Futuro è vostro...

Anonimo ha detto...

Caro fabio bisognerebbe guardare meglio anche gli interessi che hanno coloro che fomentano la protesta.
Che ne hanno... se ne hanno.... e non parlo degli abitanti di gallina!!!!!

Anonimo ha detto...

Quando si costruisce una casa, la prima cosa che si deve fare è lo scavo delle fondamenta. Sarebbe troppo bello poter fare prima il tetto, e poi poter lavorare sotto, all'ombra, per costruire il resto della casa.
Magari l'amministratore non sa che sono tanti anni che, ed altri come me di questa zona, vendiamo la nostra paglia non solo nelle marche, ma anche più lontano. E stai sicuro che, se quel coso funziona alla svelta e bene, il pellettizzatore lo si farà prima di quello che pensi, tanto la paglia ce l'abbiamo, è la nostra, è quello che conta.
Fino ad oggi avete fatto i soldi con le foto delle nostre rotoballe sulle vostre cartoline. Noi a sudare e voi ad accompagnar turisti. Noi a conservare le colline e voi a vantarvi dell'Unesco

goldica ha detto...

La preoccupazione dell'agricoltore
(immagino) sullo stato dell'agricoltura e sui sui risvolti
mi sembra legittima Quella che è sbagliata, a parere di molti, i soprandicati "ecoterroristi" dal cretino di turno, è la risposta che viene data con la costruzione della Centrale Il dubbio è quello di "saltare dalla padella alla brace" La relazione tecnica di Sorgenia del 23.01,07 pad 8 di 107 recita "L'impiego di cereali in granaglie come combustibile rappresenta una novità nel mondo delle fonti rinnovabili (prima balla) L'uso del cereale presenta aspetti molto interessanti per l'indotto agricolo in quanto assicura un consumo del prodotto coltivato prefissato per un lungo periodo (seconda balla) Nell'impianto si ipotizza di utilizzare come combustibile la granella di grano tenero che consente di otenere un più soddisfacente risultato economico ..(terza balla) Pag 23 di 107 "per quanto riguarda la conversione in energia, il cereale presenta alcune caratteristiche che ne fanno un ottimo combustibile (terza balla) Pag 31 di 107 "per l'impianto saranno necessari 6000 ton di cereali in granella indifferentemente costituito da frumento tenero, orzo, tricale, sorgo (ma non si trattava di pellet di paglia?)
Pag 27 di 107 Toscana Cereali avrà inoltre la possibilità di convogliare presso il centro di stockaggio di Gallina anche la crusca conferita in pellet che viene prodotta dalla molitura del grano presso i Mulini della Toscana e che rappresenta il 18% del grano prodotto, Altro prodotto che potrà essere destinato alla trasformazione di energia sarà la paglia anch'essa opportunamente ridotta in pellet presso uno stabilimento già presente nell'area
in cui opera l'impianto" Ormai ho perso il conto delle balle Non vi pare sia il caso di sottoporre questo piano di "riconversione agricola della Val d'Orca" ad esperti che non siano Sorgenia e Toscana cereali? Per non parlare poi degli aspetti ambientali e sanitari su emissioni, diossina, ceneri ecc. Esperti eminenti, magari di fama internazionale Come principio di cautela,suggerisco di adottare la massima " chi mente una volta, mente per sempre"
Avremo modo di entrare nel merito delle "balle" che ci raccontano Prossimamnte sul sito delle liste civiche di Abbadia, Piano e Pienza verrà messo in rete tutto il progetto Sorgenia/TC (un malloppo di 550 pagg) Ognuno si potrà documentare direttamente in modo trasparente Non solo gli "addetti ai lavori" ma tutti potranno commentare e dare contributi Ovviamente si provvederà anche a sottoporlo al giudizio tecnico-scientifico di esperti
DISTURBIAMO IL MANOVRATORE

LEGACOOP ha detto...

Legacoop e Confcoop: “L’impianto di Gallina è un’opportunità per il territorio”


“In un territorio che sceglie di scommettere concretamente sulla produzione di energia rinnovabile come prossima frontiera dello sviluppo, un’impresa che investe nelle biomasse deve essere vista come un’opportunità per il territorio e i suoi abitanti, e non come una minaccia”. Lo dicono, in un nota congiunta Loreno Cambi, presidente provinciale di Legacoop e Mario Marchi, direttore di Confcooperative Siena, a proposito dell’impianto di produzione di energia rinnovabile alimentato a biomasse che sorgerà a Gallina. Le imprese in questione sono due, l’organizzazione di produttori cerealicoli Toscana Cereali, affiliata a Legacoop e Confcooperative, e Sorgenia Bionergy Spa, che sta realizzando il cogeneratore.

“Sull’impianto di Gallina – si legge nella nota – è stato scritto di tutto, spesso con grande approssimazione. Non sta a noi entrare nel merito nella guerra di dati, cifre e definizioni, non perché queste non siano importanti, quanto perché gli ‘illuminanti pareri di illustri esperti’ dimenticano che a monte della realizzazione del progetto è stata rilasciata già un’autorizzazione da parte dell’amministrazione provinciale, concessa dopo aver ottenuto il via libera di tutti gli enti preposti alla verifica ed al controllo: Provincia, Comune di Castiglione d’Orcia, Arpat e Asl. Sono questi soggetti, e non altri, a dettare le necessarie prescrizioni a garanzia della salute dei cittadini e della sostenibilità ambientale del progetto, prima tra tutte, il limite di utilizzo esclusivo dei sottoprodotti agricoli provenienti dai Comuni della Val d’Orcia”.

“Toscana Cereali – continua la nota congiunta – raccoglie il consenso degli agricoltori a lei associati, che hanno condiviso il progetto scegliendo di scommettere nell’integrazione tra agricoltura e produzione di energia. Una filiera corta che vede impiegare la paglia e i foraggi in pellet direttamente sul territorio e che contribuirà al riutilizzo dei residui della produzione cerealicola creando reddito aggiuntivo per gli agricoltori, senza nessun nuovo consumo di territorio. L’impianto di Gallina deve essere letto come un investimento fatto a servizio e per lo sviluppo del territorio: porterà lavoro in un momento congiunturale non semplice, consentendo una rivitalizzare dell'attività cerealicola e sarà un nuovo segnale verso una conversione “verde” della nostra economia”

“Il progetto imprenditoriale per la realizzazione della centralina a biomasse – vanno avanti Cambi e Marchi – è inoltre perfettamente in linea e si va ad integrare con una strategia di sviluppo di un territorio sul quale viene già prodotto il quasi totale fabbisogno di energia elettrica da fonti di energia rinnovabile. Un territorio che ha già scelto di fare la propria parte nell’attuazione del protocollo di Kyoto per raggiungere, dal 2015, gli obiettivi elaborati dall’Unione Europea che fissano per il 2020 la riduzione del 20 per cento delle emissioni di gas a effetto serra, portano al 20 per cento il risparmio energetico e aumentano al 20 per cento il consumo di fonti rinnovabili”.

Anonimo ha detto...

purtroppo LEGACOOP non deve aver letto niente di quanto è stato scritto su questo blog fino adesso. Continua a riproporre la stessa pappina riscldata stracommentata e smontata da tempo. Ancora con i controlli dell'ARPAT? basta!!! Non per l'ARPAT, ma si sa: "fatta la legge trovato l'inganno" qui è un po' il contrario, ma noi del blog lo sappiamo. LEGACOOP vatti a rileggere tutto non ti meriti altre spiegazioni.

Anonimo ha detto...

E' vero cara Legacoop, non c'avete capito proprio niente. Voi, o quelli come voi, che ci tengono a dire le cose come stanno, non hanno posto su questo blog. Qui possono scrivere solo coloro che offendono, sono prevenuti ed ignorano di cosa si sta parlando. Ed hanno anche la presunzione di aver smontato le vostre verità oggettive.

CHI SIAMO ha detto...

Qui ci dividiamo a scrivere sul Blog fra quelli senza interessi e quelli a libro paga....Fra cittadini e...ceto politico...fra chi a a cuore la salute e chi l'interessi...ci volepoco a capire.

Anonimo ha detto...

Caro "chi siamo", hai semplificato un po' troppo. Nel tuo elenco mancano diverse categorie di soggetti presenti su questo blog. Mancano i bastian contrari, i mistificatori per fini personali e politici, gli invidiosi, i classici incompetenti arroganti, e quelli che credono di avere sempre la verità in tasca, ma soprattutto vanno Messi nell'elenco i frustrati dalle fortune e capacità altrui. Senza dimenticare i maleducati di nascita

Anonimo ha detto...

Goldica ha fatto un po' di affermazioni che non si capiscono. Intanto dice che è una balla (la prima) che l'impiego di cereali in granella come combustibile rappresenta una novità nel mondo delle rinnovabili. E' una balla perché non si tratta di una novità? Conosce altre applicazioni come combustibile (o forse fa confusione con i biocarburanti?) La seconda balla che dice di aver notato è che l'impianto assicurerebbe un consumo prefissato per un lungo periodo. Perché la chiama balla? Un contratto per 15 anni non è un consumo prefissato, e non lo giudica un valore per un produttore di una materia prima (forse non ha idea di cosa vuol dire fare impresa...). La prima delle due terze balle è che coltivare grano tenero a fini energetici consente di ottenere un più soddisfacente risultato economico. Perché Goldica dice che è una balla, conosce il prezzo del grano tenero ad oggi, e quanto può essere valorizzato se convertito in energia? Ne dubito, ma mi piacerebbe essere stupito.
Seconda delle due terze balle, sarebbe che il cereale ha alcune caratteristiche che ne fanno un buon combustibile. Dov'è la balla, se non cita nessuna di queste alcune caratteristiche?.
Capisco come mai afferma di aver perso il conto delle balle, visto che ci sono due terze. E' forse una balla che esiste la crusca? E' forse una balla che in Valdorcia (come nel resto della provincia di Siena) già oggi si coltivano oltre al grano duro, anche il grano tenero, quello tenero, l'orzo, il sorgo ed il triticale? Esiste una sorta di anagrafe delle coltivazioni, se la cerchi e se la legga. Vada sul sito ISTAT. La balla, o meglio la mistificazione, è parlare di "riconversione agricola della Valdorcia". Concordo comunque con un passo del suo post, chi mente una volta mente per sempre. Lei ha mentito la prima volta, e adesso non fa altro che continuare.

Capitano ha detto...

fate uno pari così... non ti tirar fuori neanche tu, quindi occorre una analisi superpartes per davvero. (te coltivi grano tenero e grano tenero, bruci la granella che servirebbe a farci il pane e ...)
GOLDICA NON SARA' PORTATRICE ASSOLUTA DI VERITA', MA NEPPURE VOI CARI SIGNORI DEL MURO O NON MURO. IL PLOTONE LO COMANDATE VOI, MA IN MODO MILITARESCO, SE DAVVERO FOSTE DEMOCRATICI FARESTE PER DAVVERO I PASSI GIUSTI PERCHE' TUTTI POSSANO DIRE LA PROPRIA. O NO? STUPITECI VOI SE CI RIUSCITE!

Castigamatti ha detto...

Questi amici molto interessati che 'fanno muro' (oggi sul Corriere di Siena scrive la Panzer Division) possono essere smentiti solo dagli elettori....A Castiglione organizzatevi... Temono solo quello...

Bollettino Meteo Gallina ha detto...

Con i soldi mandano l'acqua all'insù....ma poi ricascherà giù. Questione di tempo.

Anonimo ha detto...

Caro Capitano, ma tu la patente sei venuto a chiederla a me o sei andato alla scuola guida. Di come guidi per la strada vieni a rendere conto a me, o lo fai alle guardie. Quando hai messo la caldaia mi hai forse chiesto se preferivo che la mettevi a gasolio, gpl o legno? Qui non si tratta di muro, si tratta che voi lo fate apposta.
Adesso metterò su un comitato che andrà a cercarsi il paludato professore frustrato di turno pronto a dire che non sai guidare la macchina, così faremo un ricorso al TAR per farti togliere la patente. Poi sarà la volta di Goldica... Ed io potrò seminare "grano tenero e grano tenero", tanto la terra è la mia, e siccome a me per un kg di grano mi danno 15 centesimi, mentre la bottega per 1 chilo di pane vuole 2 euro, io il grano lo do a chi lo brucia, poi si starà a vedere. Tanto poi si farà il ricorso anche contro il panaio, e gli si sarà ritirare la licenza, perché tanto troveremo anche il paludato professore frustrato che dirà che il panaio non sa fare il pane come diciamo noi

foco ha detto...

per coerenza per evitare diossine si dovrebbe vietare l'uso di caminetti, stufe, termocamini etc.
Bandiamo definitivamente la carne alla brace e il pane nel forno a legna!

marziano ha detto...

se bruciaste le vostre code s'illuminerebbe anche marte..,

sic ha detto...

Meglio il paludato professore frustrato che con gli occhi a forma di euro.....

Anonimo ha detto...

Mai mettere in dubbio l'apparato, chi osa?

Anonimo ha detto...

Qualcuno mi spiega il perché di tanta convinzione? Chi sono questi che insistono, senza ombra di dubbio, a dire e a ridire che il pirogassificatore è bello, che non fa male, che dobbiamo esserne felici. Io avrei un idea da proporre sia a toscana cereali che a legacoop: perché non scrivete sulla scatola della pasta tosca "prodotta a Gallina nello stesso capannone del pirogassificatore"? Noi vogliamo un confronto sereno tra esperti del settore. Ovviamente vogliamo partecipare alla scelta di questi esperti. Perché ci volete negare la cosa più semplice e più democratica di questo mondo? perché? perché?

Anonimo ha detto...

Caro SIC, purtroppo il professore si sente frustrato proprio dagli euro

Anonimo ha detto...

Qualcuno mi spiega il perché di tanta convinzione? Chi sono questi che insistono, senza ombra di dubbio, a dire e a ridire che il gassificatore è brutto, e fa male, che brucerà rifiuti. Io avrei un idea da proporre sia a toscana cereali che a legacoop: perché non scrivete sulla scatola della pasta tosca "prodotta a Gallina con l'energia prodotta con la paglia dello stesso grano"? Voi non volete un confronto sereno tra esperti del settore. A voi interessa fare gli interessi degli altri. Quali esperti intendete di scegliere, se continuate a mistificare? Perché volete negare la cosa più semplice e più democratica di questo mondo, che ciascuno viva secondo il proprio pensiero ed i propri obiettivi nel rispetto della legge? Perché non si accetta su questo blog che qualcuno non sia allineato col vostro pensiero (e lo fa senza offendere, come invece fanno tutti gli allineati)? Perché? Perché?

Anonimo ha detto...

abbiamo già contattato esperti di fama internazionale, esperti di nano-patologie, ingegneri, avvocati, esperti di risorse energetiche ed agronomi. L'unica cosa che continuiamo a trovare offensivo è il mistificare l'unica cosa che continuiamo a chiedere: un confronto sereno. Ieri si è concluso il primo atto di un processo durato anni ai magnati dell'ETERNIT, uno dei molteplici casi di industria a norma di legge. Noi vogliamo soltanto un confronto sereno. Massima chiarezza, massima trasparenza, nient'altro.

Anonimo ha detto...

Eternit (amianto) = paglia, ennesima mistificazione

Anonimo ha detto...

a prova di legge non sempre = a prova di salute

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,
io credo che la scelta spetti un po a tutti i cittadini, di Gallina o meno. Non penso che i fumi restino solo su Gallina.
Non credo che i camion di pellet arrivino in elicottero, è un problema di tutti.

Anonimo ha detto...

Bene, e allora cosa pensate di fare a Pienza, di vietare il traffico ai camion che trasportano la paglia ed il pellet di paglia? In Italia, ogni anno, si producono e si spostano circa 6 milioni di tonnellate di foraggi e paglia in pellet, e voi cosa farete, metterete la dogana sulla Cassia?

Anonimo ha detto...

comitatodigallina@virgilio.it

e' uscito sul corriere di siena a pagina 15 l' articolo sulla nascita del comitato di gallina e dintorni

TASSA SUL SOMARO ha detto...

Pienza non è sulla Cassia...non lo sai? Noi la tassa la mettiamo sui somari....che non sanno la geografia.

Sinergico ha detto...

Mi immagino con i milioni di chilometri fatti per spostare paglie e pellet..quale risparmio energetico e che aria pulita...Da qui ad Ancona...una nuvola..di CO2 per spostare il pellet...è una sinergia all'incontrario....

Anonimo ha detto...

mettere i soldini "verdi" in tasca non inquina invece.. poi ci possono raccontare che la stufa e il caminetto inquina..

Anonimo ha detto...

Il mio non è un errore di geografia, ma si da il caso che Gallina si trova sulla Cassia. Ma evidentemente siete troppo abituati a semplificare, che vi sfugge l'ovvietà. Una volta che il vostro comitato avrà dimostrato che il bilancio energetico dell'utilizzo a fini energetici del pellet di paglia è negativo, vi porto tutti a cena. Nel caso in cui il bilancio energetico, si intende compreso il trasporto nelle Marche e ritorno, risultasse invece positivo, mi portate a cena voi, uno alla volta. Accettate la scommessa? Da chi mi ha dato del somaro, la cena deve essere doppia, s'intende, ho da recuperare i soldi della tassa (iniqua, al solito!)

Comitato di Gallina e dintorni ha detto...

A solo un giorno dalla nascita del Comitato di Gallina e dintorni, viste le numerose adesioni, Vi ringraziamo per la partecipazione e cogliamo l' occasione per ricordare che il comitato e' aperto a tutte le persone e non soltanto agli abitanti di Gallina. Qualora vogliate sostenerci: comitatodigallina@virgilio.it

goldica ha detto...

Oltre alle balle che verranno denunciate nelle apposite sedi, ci sono le mistificazioni. La più frequente si riferisce alle autorizzazi di cui godrebbe la Centrale rilasciate da chi sarebbe titolato "a dare la patente"E' proprio così? Il protocollo di Kyoto, citatissimo dai fan "dell'ambientalismo del fare"
(che si distingue da quello ecoterrorista,invidioso,frustrato, di incompetenti arroganti)da alòle imprese la possibilità di ralizzare progetti per la riduzione del gas serra ma CONTEMPORANEMENTE stabilisce dei CRITERI a cui attenersi.Questi riguardano sia la progettazione che l'esecuzione e la valutazione di tali progetti. A sostegmo dell'impianto di Gallina, gli ambientalisti tuttofare ci invitano a documentarci sulla recente Conferenza sulle Biomasse svoltasi ad Amburgo. Accogliendo questa sollecitazione ci siamo soffermati sulla sessione "Rischi ed opportunità dei progetti a biomasse" Trattandosi non solo di opportunità ma anche di rischi evidentemete è sfuggita ai nostri suggeritori. Tra le molte ed interessanti valutazioni, l'HWWA di Amburgo, assieme ad un gruppo di ricercatori, descrive i CRITERI per la valutazione di un progetto a biomasse e gli STANDARD stabiliti dalle maggiori ONG (organizzazioni non governative) e diversi Centri di Ricerca Indipendenti su bioenergia e agricoltura/bioenergia
"Scopo di questi criteri è fornire uno strumento che assicuri la CREDIBILITA' di un progetto a biomasse per REALI benefici ambientali, attraverso la valutazione non solo della riduzione del CO2 ma anche dell'impatto socio-economico del progetto rispetto alla COMUNITA' locale,alla produzione,al consumo di suolo e acqua, alla conservazione della biodiversità, all'occupazione, alle tradizioni culturali ecc. Questa procedura include il ruolo FONDAMENTALE affidato agli stakeholders (soggetti portatori di interessi che ritengono di avere dei diritti) che coinvolti istituzionalmente, devono render conto del loro operato (quale procedura hanno seguito, riportare i commenti registrati e come questi commenti sono stati raccolti, quali gruppi di interesse sono stati interpellati ecc) Si tratta della verifica iniziale necessaria per un progetto di sviluppo rurale che non si limiti ad un ristretto punto di vista tecnico di trasferimento di tecnologia, ma di una visione più ampia che comprendeaspetti socioeconomici di questo sviluppo. Esiste infatti un accordo per il quale progetti sulla bioenergia devono comprendere diversi aspetti:partecipazine, determinazione dei differenti attori, una visione olistica (creativa, qualitativa) e un pensiero sistemico (un sistema è un complesso dinamico che interagisce come ad es. una comunità in un certo ambiente) Questo nuovo approccio consente di superare il gap tra teoria e pratica: cioè progetti che si focalizzano sul valore aggiunto per alcuni beneficiari e non per l'intera comunità. Spesso questi beneficiari non sono messi in relazione con le risorse della comunità (lavoro, capitale, terra, ambiente) e non vengono fornite STIME sugli effetti reali dell'investimento sull'economia della popolazione. Senza questo esame, i benefici rischiano di andare a chi è localmente più potente o ha più autorità"
Sta a vedere che questi ricercatori sono passati da Gallina !

goldica ha detto...

Seconda parte da HWWWA di Amburgo
"Il protocollo di Kyoto non da una definizione di "sviluppo sostenibile" che fino ad oggi ha prodotto effetti sociali molto bassi o negativi.
Perchè un progetto sia compreso da una comunità, composta da molteplici attori,con interessi multipli, idee e percezioni dello sviluppo legate a diverse priorità
e allo scopo di assicurare la partecipazione/condivisione, è CRUCIALE che l'informazione sia capillare e comprenda tutti i diversi gruppi sociali. Sia nella fase di progettazione che in quella di realizzazione va ENFATIZZATA la partecipazione della comunità locale"
Ora, vi pare che Sorgenia, Toscana Cereali, amministrazione pubblica, partiti politi, associazioni di categoria (comprese quelle che più che a Coop somigliano alla Lega...
e qui comando io...e questa è casa mia..)dicevo, vi pare che tutti questi interessi particolari si siano fatti carico di questi CRITERI?
Nonostante le numerose esperienze di progetti locali e provinciali abortiti per il grave impatto ambientale, perchè insistono?
L'on Ceccuzzi pensa forse di ripercorrere la vecchia strada seguita nella vicenda Aeroporto Ampugnano/Galaxy, salvo poi presentarsi in campagna elettorale , come ha fatto a Sovicille presso il centro Arci e dire "ci siamo sbagliati, è stato un errore"?

CASABLANCA ha detto...

Oppure come ha fatto la Meloni ( gran donna...) dire a Pienza in Piazza che una certa 'accozzaglia' ( che poi ha vintole elezioni) doveva rifiutare i voti di destra anche in assenza di accordi...eppo dopo un mese ha accettato quelli della stessa destra alla Provincia per la Fondazione......senza colpo ferire...Brava Meloni...farai carriera...( si è fatta chiamare a Roma da Franceschini...e poi è passata con Bersani...) MA CHI E' MATA HARI ?

Anonimo ha detto...

A Gallina so in tanti a tenè su il macigno...ma il bello verrà quando gli ricascherà in capo..Allora nessuno lo ricatterà..

Anonimo ha detto...

Mi ricordo il Margheriti...il Vigni..gente seria. Con la Meloni chiudete bottega.

Anonimo ha detto...

Goldica, intimorita di ridare gli esami per la patente, si è preparata per l'esame. Ma è stata così impenitente da farsi scoprire a copiare. Anche stavolta ha fatto copia/incolla di una buona notizia trovata sul web, ed anche stavolta sembra aver letto fischi, e riportato per fiaschi. Anch'io sono andato a leggermi il progetto di Sorgenia, e mi sono fatto raccontare la storia dello sviluppo del progetto. Oltre alle assonanze rimarcate dal Valenti (forse il progetto l'ha letto anche lui), io ho trovato molte soluzioni agli aspetti che vanno sotto la sfera di "rischi". Fino ad oggi i progetti che avevano come obiettivo l'utilizzo delle biomasse, partivano dalla scala impiantistica. Così da avere come punto di partenza la necessità di enormi quantitativi di materia prima da utilizzare come combustibile. Questo presupponeva quindi che tra il territorio, e l'impianto, ci fosse un probabile squilibrio (il motivo alla base del pensiero di Bersani).
Il progetto Sorgenia parte dalla valutazione della biomassa esistente sul territorio, la sua attuale destinazione, la struttura del settore agricolo e dell'offerta del prodotto di riferimento, fino a giungere ad un accordo con chi, localmente detiene una parte significativa dell'offerta. Poi è stata individuata la taglia e la tecnologia disponibile meno invadente.
Goldica minaccia ogni giorno di far circolare il progetto, di farlo leggere a chi di dovere. Ma poi l'unica puntualizzazione di dettaglio che riesce a fare ha sempre un obiettivo politico.
Non ho ancora capito se i professori di chiara fama a cui verranno chiesti lumi, verranno a Gallina a darcene anche a noi. E se hanno intenzione di convincere l'amministrazione comunale di Castiglioni che si sono sbagliati, o pensano anche di spiegare a Sorgenia che le loro scelte tecnologiche ed economiche sono sbagliate. Perché nel primo caso mi viene da pensare che sia soprattutto una questione politica, dove una minoranza (Castiglioni non è ancora annessa (e sottomessa) a Pienza) vuole imporre (democraticamente??) la sua volontà alla maggioranza. Mentre nel secondo caso potrei pensare che abbiate una visione più ampia, ma se partite dal documento riportato da Goldica, credo che i signori che porterete, bene che vi vada, avranno ben poco da dire contro questo progetto (sempre che siano davvero professori di chiara fama, e chissà di che fama).

Anonimo ha detto...

anche te mi pare che giochi abbastanza, se Goldica fa il copia incolla, te cerca di inserire la logica nei tuoi editti. mi fai ridere... es. "Poi è stata individuata la taglia e la tecnologia disponibile meno invadente" te ne rendi conto oppure ti ci vogliono i sottotitoli per spiegarti di quanto una frase come questa faccia rabbrividire?
oppure.. "dove una minoranza (Castiglioni non è ancora annessa (e sottomessa) a Pienza) vuole imporre (democraticamente??) la sua volontà alla maggioranza"
chi caspta sono questi sovversivi??? ecc ecc non meriti neppure risposte tanto non le capiresti...

Anonimo ha detto...

Si da il caso che il concetto di "invadenza", sta fra i criteri citati dal documento in copia/incolla di Goldica. Forse è in quel passaggio che sono mancati i sottotitoli, per favorirne la comprensione, ma volendo far passare fischi per fiaschi i sottotitoli andavano omessi. Purtroppo vi state addentrando in temi dove l'approssimazione e la non conoscenza creano solo pregiudizio

goldica ha detto...

la domanda ricorrente sul blog è : CI SONO O CI FANNO?
Molti rispondono : tutte e due le cose per la semplice ragione che bisogna non solo essere ciechi e sordi ma anche un pò stupidi per non accorgersi di cosa sta succedendo Mi si dice che confondo fischi per fiaschi mentre sollevo i seguenti problemi Primo : solo una corretta valutazione economica dei benefici ambientali, consente la definizione della dimensione di valore del progetto Una valutazione economica presuppone l'uso di categorie e la descrizione dei metodi per misurare i benefici (o i danni) ambientali. Secondo: misure economiche e misure ecologiche non sono la stessa cosa I valori ecologici devono essere misurati da indicatori QUALITATIVI non direttamente collegabili ai valori economici (peraltro poco verosimili) Comunque, non sono io a dover dimostrare che criteri, standard, valutazioni e stime sono
attendibili. Siete voi a doverlo fare Non a me dovete confutare che non c'è stata informazione e partecipazione, ma ai cittadini. In prima battuta quelli di Gallina, poi agli abitanti della val d'orcia. Non perchè lo chiedono quei rompiballe di Pienza e di Abbadia ma perchè voi avete istituzionalizzato la conferenza dei sindaci che decide e assume impegni e obblighi per i 7 Comuni della Val d'Orcia. Non i sopracitati rompiballe, ma la Comunità Montana Amiata Val d'Orcia
ha unificato l'area e avanza proposte territoriali. A meno che, si creda che solo le istituzioni, i partiti amici, i propri alleati siano autorizzati a "mettere il becco in casa d'altri" mentre il resto dei cittadini, è bene che stiano rinchiusi dentro le mura del proprio campanile Non pensate sia perlomeno anacronistico in un mondo globalizzato tracciare i confini dei territori e delle dinamiche sociali? Può darsi, ma ne dubito, riuscirete a scovare un Ghino di Tacco capace di difendere la vostra autoreferenzialità, ma nel frattempo dovete fare i conti, non con me, ma con i molti sensibili al tema ecologia/democrazia/beni comuni
Io faccio solo copia e incolla

Anonimo ha detto...

...si ma ora hi gliele spiega tutte ste cose?

Robert ha detto...

Avete visto il Teatro Povero? Parla di pellet...di biomasse...interessante..

Anonimo ha detto...

Chi viene a spiegarcelo? Tomino da Padova? Lui mi spiegherà le relazioni tra economia ed ecologia, se è meglio che la mia paglia mando in Austria o la faccio bruciare a Gallina per farci fare un po' di corrente al posto di farla col petrolio? Oppure devo aspettare uno dei vostri agronomi che venga a dire dove è meglio che la mando la mia paglia? Oppure, ancora, chi mi viene a spiegare che differenza passa tra la polvere (e che polverone fanno le trince dietro le trebbie) che fanno quelli che la paglia la "polverizzano" (come hanno scritto anche sul giornale, dicendo pure che forse è meglio così) e quella poca che farebbe il "coso"? Non mi rispondente che sta vicino alle case, sennò vi faccio l'elenco di chi "polverizza" vicino alle case... E l'elenco di tutti quelli che per tutta l'estate si divertono a far polvere per le nostre "belle" strade bianche... A noi la polvere, e voi i soldi per la camera con vista sui nostri campi coltivati a rimessa

Anonimo ha detto...

Chi ci spiega cosa? Ma voi il progetto ve lo fate leggere da Goldica oppure ve lo leggete da soli? Io l'ho letto da solo, e ho trovato le risposte a tutte le considerazioni poste nel copia/incolla. Alcune esplicite nei numeri, altre implicite nelle scelte. Naturalmente si tratta di un progetto tecnico (relazione tecnica di progetto). Chi è un addetto ai lavori non ha bisogno del titolo: "valutazione economica dei benefici ambientali"
per individuare la quantificazione di quei valori, li trova nel testo e nelle tavole di progetto.
C'è qualcuno si questo blog che sa che progetti simili a questo ce ne sono già circa una decina in Italia, e che molti di questi sono impianti che gli agricoltori si sono fatti in fattoria?

Crocione ha detto...

Per me trasandate, il caldo forse? Certo che il sistema di biomasse è uno dei percorsi nel breve termine percorribili, ma qui c'è sotto altro, c'è che il pellet lo devi far fare ad Ancona e non mi dite che alla fine del viaggio, sempre ammesso che bruceranno solo pellet doc valdorcia, il tutto sia economicamente vantaggioso, non credo proprio. Altro fatto da non sottovalutare è che alcuni se lo saranno fatto in casa il gassificatore e nelle proprie fattorie, ma non credo che questi poi offrono camere in agriturismo all'interno di parchi naturalistici come il nostro che ha anche il riconoscimento dell'Unesco. Molti degli imprenditori che conferiranno paglia a sorgenia devono mettere anche questo nel piatto della bilancia e, non saprei se economicamente per loro è meglio l'una o l'altra soluzione.
Un caldo saluto a tutti coloro che si aprono al confronto senza terrorismi o integralismi.

Anonimo ha detto...

Crocione caro, come siete bravi a fare i conti in tasca agli altri, siete ancora lì a chiedervi se è economicamente vantaggioso. No non è economico, lo fanno solo per farvi rabbia...
Agriturismo e biomassa non vanno d'accordo? Leggi: http://www.crpa.it/media/documents/crpa_www/Progetti/Seq-Cure/2-3_12_08_Corso/Francescato.pdf
Ma a voi non piace la parola gassificazione? Chiedete a Tomino da Padova, o a chi per lui, se in termini di emissioni è meglio bruciare il tal quale o gassificare?
A me avrà dato fastidio il caldo, ma qualcuno c'è di suo

Anonimo ha detto...

Crocione.. Aggiornati!!!
Questo è più tosto di te sulle problematiche ambientali: http://www.jacopofo.com/node/3267.
E ti avrebbe anche fatto un corso sul gassificatore a biomasse se ti eri aggiornato in tempo. Aggiornati!!!

Crocione ha detto...

Opinioni diverse signori miei, io sono fuori dai giochi, ma credo che un minimo rischio di perdita riconoscimento Unesco ha più valore di 1000 cogeneratori a biomasse. E' stato interpellato ufficialmente l'Unesco per questo impianto? Quale è stata la risposta?
...
Da noi si dice meglio aver paura che prenderle...

Fabio Pellegrini ha detto...

Si chiama 'Tamino' non Tomino...

delirio ha detto...

...NO, ALL'UNESCO NESSUNO HA CHIESTO NULLA E QUINDI NON CI SONO RISPOSTE. E' COME UNA ROULETTE RUSSA: LE CAVE A S.QUIRICO, CLICK, CON DIVIETO DI ESPANSIONE; MONTICCHIELLO, CLICK, E' ANDATA...; GALLINA???
CLICK O BUM?

Anonimo ha detto...

Però Tomino era più divertente!

il fuso ha detto...

Tomino da Padova smentito da Pecorino di Pienza... 'no scuppe!

Anonimo ha detto...

Ma ancora l'UNESCO? Amici cari basterà dirgli che dentro al capannone di Gallina ci verrà costruita una centrale atomica, e sotto le fondamenta, presto ci verrà fatto un piccolo deposito di scorie radioattive. Facile, no? Comunque, se mi li fate conoscere, glielo chiedo io se gli va bene che a Gallina venga utilizzata la paglia per fare un po' di corrente. Sono curioso di sapere cosa dicono. La cosa più probabile è, una volta che hanno visto l'impianto, che non gliene frega una mazza (scusate il termine)

Anonimo ha detto...

E' tutto il giorno, dopo aver letto il Corriere di oggi, che aspetto di discutere l'articolo a firma delle signore Comi e Tozzi. Non sto io a riportarne il testo, non posso fare il copia/incolla anche perché non è visibile sul portale del Corriere (mi toccherebbe riscriverlo).
Però posso qui presentarvi l'articolo in risposta.
Occhiello: Anonimo informato risponde ad Italia Nostra disinformata. Titolo: Le bacucche di Italia Nostra continuano a farla di fuori. Sottotitolo: Si continua a parlare senza conoscere il tema della discussione.
Testo: Italia Nostra torna a parlare dell'impianto di Gallina, continuando a chiamare in causa San Tomino da Padova, quale unico censore in grado di giudicare la bontà o meno del progetto. Ci aspettiamo quindi che il nuovo assessore provinciale lo nomini a responsabile dei procedimenti 387 della nostra provincia. Italia Nostra continua a mettere sullo stesso piano l'inceneritore per rifiuti di Poggibonsi con l'impianto a paglia di Gallina. Sicuramente come gli associati di Italia Nostra non mandano i propri rifiuti a Poggibonsi, forse li stanno sotterrando nel giardino di casa loro, in futuro la loro paglia non la manderanno a Gallina, ma la interreranno nel loro giardino, assieme ai rifiuti, per aumentarne il contenuto di sostanza organica. Consigliano agli agricoltori della Valdorcia di non pressare più la paglia, altrimenti potrebbero portarla a Gallina, ma di interrarla nel campo, anche il fieno. Italia Nostra è infatti convinta che oggi in Valdorcia nessuno pressa la paglia e la toglie dal campo per venderla e tirar su due soldi. Poveraccio, è stato tirato in ballo anche il prof. Sartori, che tempo fa ha scoperto l'acqua calda dicendo che per fare i biocarburanti (biodiesel e bioetanolo) si toglie terra ai prodotti alimentari, ma ad Italia Nostra chi glielo spiega che carburante per veicoli è una cosa, e combustibile per energia è un'altra? E chi glielo spiega che la paglia è un sottoprodotto e quindi il suo uso non incide sulle superfici coltivate a prodotti alimentari (anzi rende più competitiva la coltivazione del grano (reddito aggiunto))?
Ma la chicca è l'aver riportato in maniera confusa la notizia di un provvedimento legislativo in maniera sommaria e mistificatoria. Di applicare un moltiplicatore ai certificati verdi legati all'energia prodotta da biomassa agricola e forestale, approvvigionata nel raggio di 70 km dal sito dell'impianto (filiera corta) (nota tralasciata dalle nostre amiche) è legge dello stato dal 27 novembre 2007. Il riferimento ai suoli oggetto di regime PAC è da considerarsi solo per le colture oleaginose, per produrre cioè dell'olio vegetale grezzo (non biodiesel) col quale poter produrre energia elettrica. tale forma di tracciabilità consentirà di non dare il moltiplicatore a chi produce con l'olio di palma importato. Le nostre amiche continuano a chiamare i certificati verdi "finanziamento pubblico", affermazione che non è affatto vera, il certificato verde è un titolo assegnato al produttore, che viene scambiato sul mercato elettrico. Infine Italia Nostra fa riferimento alla mancata comparazione, dice lei, con gli altri sistemi che producono energie da fonti rinnovabili. (segue)

Anonimo ha detto...

Francamente, da Anonimo Informato, non capisco cosa vogliono dire con "altri sistemi"? Con altre tecnologie che consentono l'utilizzo a fini energetici della paglia? In risposta a questo, sulla piccola taglia la gassificazione è di gran lunga il sistema più efficiente. Si riferisce forse ad altre tecnologie indipendentemente all'uso della paglia? Non credo che si riferiscano all'eolico, lo abiurano, tanto che Ripa di Meana è uscito recentemente con una teoria negazionista nei confronti dell'effetto serra. Comunque per produrre la stessa che si produrrà a Gallina servirebbero 5 aerogeneratori altri 70 metri. Se si vogliono riferire all'energia solare fotovoltaica, allora è bene sapere che occorrerebbe un impianto da almeno 5 MW, cioè almeno 9 ettari di pannelli. Un intero podere della Valdorcia coperto di specchi. Lì davvero l'UNESCO andrebbe a nozze. Saluti care amiche, alla vostra prossima uscita (fuori dal vaso)

Crocione ha detto...

Certo che... chiamare picche e vedersi rispondere fiori deve essere una prerogativa degli amministratori pubblici...
Toglieteci questo cruccio: comunicate all'Unesco l'intenzione di creare il "Coso".

non ci vuole di farlo con un'attraversata dell'oceano a nuoto con il messaggio dentro una bottiglia tenuta dove uno ha più idea di metterla...

In Val d'Orcia si dice confondere pipì con orina... : se in località, ad es. Acqua Puzzola, venisse creato un mega impianto nucleare con annessa acciaieria, fabbriche e chi più ne ha ne metta, nulla toglierebbe alla città del Rossellino, sarebbe sempre lei, l'orientamento astronomico non cambierebbe, le caratteristiche rinascimentali sempre quelle sarebbero e quindi, il patrocinio Unesco che vige a Pienza non sarebbe messo a repentaglio come, nel caso della Val d'Orcia, dove un misero MW con annesso gassificatore, anche minimamente inquinante e dei quali sono uno dei più fervidi estimatori, nel contesto di un riconoscimento Unesco per la qualità dell’ambiente…

Praticamente sarebbe come fare un mattorritto in piazza Pio II

QUESTO è IL MIO DUBBIO PRINCIPALE, MI SONO SPIEGATO?

Grazie

Anonimo ha detto...

Il concetto è arduo, ma forse insistendo ce la possiamo fare..

goldica ha detto...

All'anonimo informato che elegantemente da delle "bacucche" alle cortesi rappresentanti di Italia Nostra, per aiutarlo nell'impresa suggerisco di visitare il sito ARSIA e cercare il manifesto della Commissione internazionale per il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura sottoscritto da Martini, Vandana Shiva e dalla Research Foundation for technology science and ecology. Il riferimento è al 2003 quando già si conoscevano gli effetti della produzione di bioetanolo, ma la speculazione delle biomasse per la produzione di energia elettrica non era ancora partita. Vi troverà una robusta confutazione alla premessa del progetto Gallina circa la riduzione del gas serra attraverso l'utilizzo delle biomasse. Verificherà che viene lungamente e specificatamente spiegato come la più grande produzione di CO2 sia dovuta alla produzione agricola industriale e monoculturale (vedi la Val d'Orcia)
Da qui viene l'indicazione della Commissione alla riconversione biologica della produzione agricola
e della necessità di usare la biomassse non per produrre combustbile (che sia per muovere un'auto o per produrre energi non cambia la sostanza) ma come materia organica sul suolo
stata finanziata L'anonimo dovrà vedersela con un punto di vista immagino per lui ostico, secondo il quale produrre combustibile (o energia) invece di cibo o di mangimi ( perchè ..non di sola paglia vive l'impianto ma di granaglie, frumento tenero, orzo sorgo ecc) è immorale (testualmete)
Chissà quale giustificazione troverà alla critica che la Commissione risrva alla tecnica e alla scienza che si focalizzano sui prodotti che si posssono commercializzare sul mercato invece di concentrarsi sui metodi e sulle migliori applicazioni sulle diverse condizioni locali ambientali e socioeconomiche Farà un salto sulla sedia alla contestazione del mantra liberista della "competitività" e del "valore o reddito aggiuntivo"
unicamente per mantenere stili di vita consumistici ed industriali come quegli agricoltori della Val d'Orcia miliardari con mercedes con aria condizionata che difendono la "robba loro" assieme ai loro cinici sponsors Immagino lo sgomento nell'accogliere l'appello della Commissione a comportamenti etici per la sostenibilità ambientale e per principi legati alla sussidarietà.
Ma un conto è Vandana Shiva, altra cosa è cercare di ragionare con i cacicchi locali : mission impossible

Anonimo ha detto...

Tanto per precisare, si da il caso che il 9 luglio ero a San Rossore ad ascoltare Vandana Shiva, e la sua esperienza. Credo che vada fatta una importante precisazione, la signora è indiana, e vive e lavora in India. In quel contesto politico, culturale e sociale la signora Shiva ha cercato di colmare il vuoto che si crea sempre in situazioni di forti mutamenti sociali, dove la velocità dei cambiamenti interrompe le catene culturali tra generazioni. Qualcosa del genere è da considerare che è successo anche da noi negli anni '60, con la repentina scomparsa della nostra civiltà contadina, ed è proprio a cavallo tra gli anni '50 e gli anni '60 che si è creato di fatto, il paesaggio della Valdorcia. Fino al momento della meccanizzazione agricola, le colline tra Montepulciano e l'Amiata avevano un aspetto molto simile a quello che si vede scendendo dalla Foce. Forre al fondo valle, calanchi sulle pendici delle colline, pascoli o frumento sulle sommità. Arbusti e siepi, o qualche filare di vite abbarbicate ai nostri pioppi, a separare i poderi. Poi sono arrivate le ruspe e gli aratri tirati dai cingolati, che hanno spianato e modellato le colline. La maglia dei poderi si è velocemente polverizzata, e la produzione dei cereali ha completamente soppiantato i pascoli, ed è di fatto triplicata per unità di superficie. Tra gli anni '70 e gli anni '80, la Valdorcia era un deserto. Basta guardare l'evoluzione demografica di Pienza, nel 1951 aveva 4770 abitanti, nel 1971 ne aveva 2987, nel 2001 ne aveva 2223, alla fine dello scorso anno 2174, per capire che ci sono più motivi per andarsene che per restare, anche dopo che è arrivata l'UNESCO (1996). UNESCO che ha congelato un paesaggio costruito pochi decenni prima, improntato sulla monocultura del grano duro, durante lo spopolamento, e non quello delle civiltà contadina classica (a cavallo tra '800 e '900). Nel caso dell'India va poi precisato che nell'interruzione della catena generazionale si sono inserite le multinazionali che controllano le commodity appropriandosi di terreni per le loro produzioni. In Valdorcia la catena generazionale non si interrotta, non sono entrate le multinazionali, anche perché per fortuna negli anni '50 i politici di allora seppero fare un ottimo uso dei soldi del piano Marshall (sovvenzionato delle industrie americane per crearsi nuovi mercati), e i pochi che hanno avuto il coraggio di non interrompere quella catena, oggi, per capacità loro, vanno in giro con le mercedes con l'aria condizionata.
P.S. La informo che la provincia di Siena ha in corso un programma di recupero e coltivazione di vecchie cultivar di piante da frutto

Anonimo ha detto...

Breve precisazione sulla speculazione sulle commodity agricole. Ad oggi, nessun osservatore economico di apprezzata fama mondiale, è più disposto a mettere in relazione la domanda di cereali per biocarburanti (meno del 2% della produzione mondiale) all'impennata dei prezzi delle derrate cerealicole del 2008. Alcuni signori hanno fatto a gara ad accaparrarsi le scorte alimentari ed energetiche presenti e future, contando su di uno sviluppo (presunto) inarrestabile di una parte del mondo (est), purtroppo quello sviluppo, pur forte, era solo agli inizi. E le imprese, agli inizi, hanno sul collo i debiti ma non ancora i profitti. L'est avrà certo fame di pane ed energia, ma ha dimostrato di non aver fatto ancora sufficienti profitti per permettersene in grande quantità (e ad alti prezzi).
Mi sto appassionando molto a questo tema e a questo progetto. Tanto che mi sono andato anche a vedere i prezzi di mercato dei prodotti che dicono di voler utilizzare a Gallina. Lo consiglio anche a lei, Goldica. Vada sul sito della borsa merci di Bologna, faccia il confronto tra i cereali in granella e il cubettato di paglia, credo forse giungerà a darsi una risposta da sola su cosa utilizzeranno. Questi lo fanno per soldi, credo...

goldica ha detto...

Il Progetto Sorgenia è pubblica sul sito perabbadia LEGGETELO

Anonimo ha detto...

Ora che lo avete letto, andate a rileggervi questo:
http://www.provincia.siena.it/rassegnastampa/20090623/SIB2152.pdf
A voi le vostre considerazioni...