domenica 14 febbraio 2010

Convegno sul Parco della Val d'Orcia o congrega di estremisti ?

di Rino Massai

Ritornando a casa da S.Quirico dopo il Convegno mi sono sentito effettivamente “scavalcato a sinistra”, espressione che rende bene il mio stato d’animo, ma che può essere significativa solo per chi ha memoria storica, visto che ormai è priva di elementi chiari di riferimento. Sensazione comunque piacevole giustificata dal dibattito della giornata dove persone di spessore e fama hanno espresso davanti ad una numerosa platea le loro valutazioni sullo status del territorio valdorciano, dicendo in modo molto chiaro come, passati ormai molti anni dalla prima stesura del progetto del Parco, le Amministrazioni abbiano fatto poco e niente per realizzarlo. Gran parte degli interventi sono stati una vera e propria denuncia in cui si è evidenziato come quasi tutti i Comuni presenti nel territorio si siano impegnati per una valorizzazione della zona, ma abbiano fatto molto poco per tutelarla. Tesi avvalorata da tutta una serie di esempi con cui, carte alla mano, si è fatto notare come l’essere stati riconosciuti Patrimonio mondiale dell’UNESCO è servito soprattutto a speculare nel settore del mattone o a portare avanti progetti con soli fini commerciali; un Sostituto Procuratore della Repubblica di Montepulciano ha fatto addirittura un appello alle Amministrazioni perché esercitino un controllo più efficace sul territorio onde evitare interventi successivi della Magistratura la quale persegue gli illeciti ma in genere a danni fatti,spesso perpetuati con tanto di permesso degli uffici competenti. Non entro nella gravità su quanto riferito a proposito della centrale a biomasse di Gallina o sul raddoppio di produzione di energia geotermica Enel a Piancastagnaio che richiederebbe un discorso a parte.
Sentire tutti questi bei discorsi attraverso la bocca di insigni esponenti, oltre che piacevole era anche comodo; lo facevo da spettatore, senza un minimo di sforzo o rischio, e mentre gioivo per quanto si dibatteva, ricordavo quante volte negli anni, insieme ai miei amici, avevo fatto le stesse considerazioni ed ero stato tacciato da “ polemico estremista” e additato come uno nato per rompere i coglioni.
P.S. A titolo di cronaca politici di minoranza pientini “ di rilievo” pressoché assenti,un bel gruppo invece di Monticchiello da elogiare solo per aver avuto la pazienza di sopportare ancora una volta di essere indicati come quelli “dell’ecomostro” ( questa volta però non da persone di Pienza)

18 commenti:

Fabio Pellegrini ha detto...

Questa volta non possono dare la colpa a me...che dico e scrivo certe cose da molto tempo, perchè ho preferito essere altrove....ma dubito che servaa qualcosa....conoscendo bene gli interlocutori....

Gordon ha detto...

il convegno era sul 'Porco della Valdorcia' non sul Parco,cioè su come ammazzare definitivamente...il....maiale..ma tanto ormai puzza...

AV ha detto...

Riassumendo, il convegno voluto dai sindaci del comprensorio, ha evidenziato proprio gli errori dei sindaci e degli amministratori stessi e ... loro? Favorevoli ad aprire le menti? Oppure continuano a confidare nell'amico dell'amico che comunque manderà sempre gente da queste parti?

Anonimo ha detto...

sarà senza dubbio emerso che il cogeneratore di Gallina è un elemento decorativo irrinunciabile per il sistema qualità in Val d'Orcia.....

Anonimo ha detto...

Ora a quando il prossimo dibattito sul Parco della Valdorcia ? Alle prossime elezioni comunali. Ma lavete vista al Palazzo la piazzoladel Parco in che condizioni è? BELLA PUBBLICITA'

Anonimo ha detto...

I politici sono tutti così...grandi chiacchiere e la merda davanti agli occhi...Il Parco? andate a cagare !!!!

Anonimo ha detto...

Costruire un inceneritore all'interno di un parco artistico naturale, con tutte le attenuanti del caso, è un insulto all'ecologia ed alla qualità ambientale.

Anonimo ha detto...

Il Pellegrini ha preferito essere altrove?
Accidenti, se lo sapevo, ci sarei andato a quel convegno...
Ma siccome proprio il Pellegrini il 6 di febbraio aveva scritto sul "Corriere di Siena" di "arature selvagge", me ne sono rimasto a casa. Ho avuto paura che le giacche blu (in cravatta), poste dietro al tavolo dei sapientoni, avrebbero sparato sugli indigeni (contadini selvaggi ed irresponsabili), che sciupano il loro bel paesaggio da godersi nella gita domenicale...

Fabio Pellegrini ha detto...

Ci potevi andare..ti davano l'aratrino d'oro.

Anonimo ha detto...

Quello di ferrò ce l'ha già ma l'ha pago poo'

Anonimo ha detto...

Grazie professor Massai per il commento, io avrei proprio voluto andarci ma solo per motivi personali non ho potuto...sentire che si sono affrontati questi argomenti mi fa paicere. appunto: almeno non sono i soliti rompicoglioni che ne parlano! speriamo serva!

Anonimo ha detto...

Senza il mio "aratrino di ferro" le vostre giacche blu (con cravatta) come facevate a chiamarle per fare il convegno?

"Criterio (iv): la Val d'Orcia è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un'immagine esteticamente gradevole".
Ma quale paesaggio del Rinascimento se le colline della vald'orcia sono come le vedete oggi perché mine e bulldozer le hanno spianate negli anni '50, per trasformare i calanchi in campi da seminare.

"Criterio (vi): il paesaggio della Val d'Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese, fiorita durante il Rinascimento. Le immagini della Val d'Orcia ed in particolar modo le riproduzioni dei suoi paesaggi, in cui si raffigura la gente vivere in armonia con la natura, sono diventate icone del Rinascimento ed hanno profondamente influenzato il modo di pensare il paesaggio negli anni futuri.".
Il paesaggio celebrato dai pittori della (cosiddetta) Scuola Senese raffigurano una campagna senese (da verificare ove si tratta di raffigurazioni della val d'orcia) zona di passo e di posta della transumanza tra Appennini e Maremma.

La questione del parco non sta in piedi perché sono falsi i presupposti, non perché i suoi abitanti non sanno conservarlo.

Se gli agriturismi aprono e chiudono non è certo colpa del mio aratrino di ferro, ma (a parte che molti sono fuori legge (prevalenza dei prodotti e del reddito)) perché, come tutte le mode, vengono e passano, e solo chi investe, lavora bene e offre un servizio serio va avanti.
Il resto sono solo chiacchiere, come quelle fatte dalle vostre giacche blu (con cravatta). A far sparire la Vald'Orcia è sufficiente un altro anno di grano a 15 €.
Hai voglia ad aprire agriturismi e fare convegni, quando avrete fatto sparire i contadini con il loro aratrino di ferro, qui sarà tutto un deserto. E vi troverete davanti ad almeno due soluzioni.
La prima sperare che torni la transumanza;
la seconda che le vostre giacche blu (con cravatta) invece che a far convegni vengano a lavorare la terra.

Secondo me butta male...
Entrambe le soluzioni le vedo difficili.
Auguri

Debora ha detto...

La tua caro 'aratrino' è una visione molto personale e contadinocentrica......vero che il grano costa poco...ma sai quanti sono i giovani che non trovano lavoro, quelli in cassa integrazione e 'quelli che chiudono' ? La crisi tocca tutti, ma a sentire le vostre organizzazioni con i comunicati apocalittici che fanno in Italia pare che ci sia un complotto contro l'agricoltura !!! No il 'complotto' è contro chi lavora in genere...e tutti ne stiamo buscando..e abiamo le lamentele da fare. Solo che non tutti hanno potenti organizzazioni come gli agricoltori che sono riuscita da sempre a far piovere contributi sula categoria, cose inimmaginabili per altri settori. Io sono impiegata, ho sempre comprato macchine a rate, non me l eha mai pagate nessuno e messo gasolio a prezzo di mercato, non ho mai avuto 'integrazioni' da nessuno, mi sono fatta una casetta senza avere 'fondi' da alcun ente o crediti agevolati in 30 anni della mia vita. Puoi tu dire la stessa cosa? C'è gente che per anni ha avuto quasi gratis il trattore, con l'avanzo ha comprato il suv e non paga quasi niente il gasolio...tu sai come funziona..L'agriturismo? male che vada ti rimane quello che hai ristrutturato col suo valore e con gli aiuti che hai avuto. A noi cittadini normali non ci aiuta nessuno e nessun sindacato si mette a organizzare blocchi stradali con i trattori che non abbiamo se ci mettono in mobilità...o se si va in cassa integrazione...Una volta i contadini erano ricchi o poveri con quello che producevano..oggi lo sono con i contribuiti che per anni sono arrivati a pioggia...Il paesaggio è cambiato, ma senza molto rispetto. Non so come era nel Rinascimento, ma certo è sicuro che oggi non resta molto e alcuni di voi, non tutti, si accaniscono in modo miope con quel poco che resta..Cosa vuoi che vengano a vedere i turisti...il tuo trattore nuovo o la crete spianate senza pietà? Pensi che vengano a vedere il deserto che alccuni fanno? Se viene meno gente è anche perchè certe bellezze no ci sono più. Io la domenica posso anche andare al mare o il montagna. Ma chi vive qui non può pensare di fare alla peggio e poi lamentarsi...Allafine, finiti i soldi dello stato e dell'europa ( e sono quasi finiti..non solo per voi ma per tutti) resta da vendere quello che abbiamo di bello. Se non ci resta nulla si chiude. Sappilo e non fare tanto la vittima....anche tu sei responsabile per la tua parte del disastro.

Anonimo ha detto...

Debora, come molti, vede solo ciò che gli torna bene vedere. Le colline della val d'orcia sono come sono oggi perché così le hanno fatte i contadini che negli anni '60 hanno avuto il coraggio di non andarsene. E' vero, sono stati aiutati, dapprima con i prezzi sostenuti, poi negli anni 80-90 con gli aiuti diretti alle colture, oggi con l'aiuto disaccoppiato al reddito.
Dal '50 al '70 i contadini europei hanno combattuto la guerra fredda, arruolati per l'autosufficienza alimentare (questa è storia non una mia opinione), e per questo furono pagati.
Oggi il sostegno al reddito lo continuano a percepire attraverso la "condizionalità", cioè le buone pratiche agronomiche, la conservazione del territorio, il basso impatto delle coltivazioni.
Il gasolio agevolato non è un vantaggio esclusivo degli agricoltori, ma anche, con diversi livelli, di altre categorie (anche gli autotrasportatori).
Quando gli aiuti al settore agricolo finiranno, potranno accadere due cose. La prima, o i prezzi dei prodotti alimentari si allineano ai costi di coltivazione, cioè saliranno di molto; oppure nei negozi troveremo solo merce di importazione, dalla dubbia qualità. E tra le due strade si sceglie oggi, quando domani nei negozi troverete solo merce dall'EstEuropa dall'Asia e dal NordAfrica si potrà scegliere solo se mangiare o digiunare.
Che vi piaccia o no, la Vald'Orcia che vendete nei vostri depliant l'hanno fatta i contadini. Anche la città ideale, la Pienza di Papa Piccolomini fu costruita con i soldi che venivano dal lavoro dei contadini, che nel 1400 passavano pian piano dalla servitù della gleba alla colonia, che davano ai padroni che stavano in città, tutto il raccolto tolto il minimo per la loro sussistenza.
Il mio non è vittimismo, a noi più che altro ci da un po' fastidio vedere gente che non si rende neppure conto di sputare nel proprio piatto, nel dare colpe a destra e sinistra, senza neppure dare attenzione a quello che dicono.
Cara Debora, se scrivi, e credo che sia vero, che "La crisi tocca tutti", non è che viene meno gente perché tutti hanno meno soldi da spendere. Oppure pensi che non vengono per colpa del mio aratro di ferro?
Per dare qualche informazione a chi pensa che solo gli agricoltori, tra chi fa impresa, prende soldi, vi suggerirei di dare un'occhiata alla legge Obiettivo, la 488, lo scudo fiscale, i regimi IVA agevolati, i contributi alle esportazioni, ai programmi POR, e alla fine confrontateli con il PSR, poi scrivete su questo blog le vostre conclusioni...
Sono curioso...
Spero che Debora voglia comunque accettare i miei complimenti, è la prima persona di cui, su questo post, leggo un commento articolato. Il resto sono battute copia-incolla da facebook
("maiale", "puzza", "andate a cagare", "aprite le menti", "ti davano l'aratrino d'oro", "i soliti rompicoglioni")

Debora ha detto...

Appena la gente capirà che la Val d'Orcia dei calendari non c'è più da tempo e che è diventata obiettivamente bruttina, spianata dappertutto, senza un calanco, piena zeppa di pali della luce, che dopo la trebbiatura sembra il deserto del Shara, con i cipressi ammalati che nessuno panta più ( a parte quelli messi da Fabio) coi poderini restaurati nelmezzo alla brughiera senza un filo di verde, con i mammelloni sbattuti via di notte, saranno sassate per tutti..Perchè non si può prendere per il sedere la gente...invitarla in Val d'Orcia e ogni anno di notte tagliare l'ultimo calanco, l'ultima ginestra con quei trattoroni che fanno paura e che il 1 di maggio fanno solo reclame al potere di distruzione degli uomini..non si può dare alla gente i prodotti della Val d'Orcia che non ci sono più comprati alla COOP e parlare di natura incontaminata nei depliant degli agriturismi quando qui ormai avete avvelenato tutto e sterminate anche i vermicelli le api e le farfalle...ce lemetterete di carta le farfalle per i vostri clienti e il miele cinese della Valdorcia non durerà poi così tanto..la gente non è stupida e sputtanare un territorio come hanno fatto e fanno tanti agricoltori (non tutti..per carità) danneggerà anche quelli onesti...con le diossine delle biomasse si va poco lontano... al massimo si arriva a Gallina. Le cose si sanno e le notizie viaggiano veloci oggi. Il blog ne è un esempio..Non c'è più bisogno per sapere la verità del comizio del capocellula o del telegiornale di stato...il tam tam dell'intelligenza conta oggi di più dei BIT dove tutto è oro colato...Chi bara l'aspetta la bara.

Anonimo ha detto...

Oggi piove e i contadini stanno a casa.
Cara Debora, lei non usa il copia-incolla uso facebook, ma parla di cose che forse le hanno detto, ma che sicuramente non ha visto e non conosce.
I calanchi non si spianano più da almeno 40 anni, e i pali della luce li hanno messi negli anni '50 e '60 (e poi, se a lei la corrente non serve, se li faccia togliere).
Se ce qualcuno che tiene su i mammelloni, quelli siamo noi, non certo il suo amico piantatore di cipressi. Provi a guardare con che cura sono stati fatti gli "acquai" nei nostri campi seminati. Ma forse lei non sa neppure cosa siano gli "acquai", forse non è neppure capace di distinguerli, e chissà se sa a cosa servono.
Api, farfalle e lombrichi se ne vedono meno? E' vero, fino a qualche anno fa il valore del grano e gli aiuti accoppiati, soprattutto al settore foraggi, permetteva ai contadini di coltivare anche qualche altra coltura in avvicendamento al frumento.
Così, ancora negli anni '90, si vedevano campi di erba medica e trifoglio alternati al grano.
Ma oggi i contadini non mettono più i foraggi non perché non hanno terra per farlo, non perché non gli piace, ma perché il mercato non la vuole. Perché non ci sono più le stalle, non ci sono più gli allevamenti.
Oggi, pur non costando ormai quasi niente, abbiamo ancora il grano in magazzino, perché nessuno lo compra. I pastai comprano grano canadese, turco, tunisino...
Lei, quando va in bottega, compra la pasta del pastificio della Valdorcia, la Tosca, o compra la Barilla fatta col grano importato?
Sono pochissimi i contadini storici della Valdorcia che hanno messo su l'agriturismo, i più sono venuti da fuori a farlo.
Che le piaccia o meno, che lo voglia ammettere o meno, la Valdorcia che lei ha visto durante la sua vita, l'hanno fatta i contadini. E io, che ci vivo da sempre, le posso dire che per me è sempre la stessa. Unica cosa che ho visto cambiare è stato il recupero dei casolari, venduti a gente di fuori, dai contadini che hanno smesso.
Tolto il grano la Valdorcia sembra il Sahara? L'argilla nuda, ed arata, è grigia... è forse colpa dei contadini?
Vuole le colline verdi anche di luglio ed agosto? Allora si impegni a far piovere anche in quei mesi, così magari potete piantare anche qualche albero e qualche ginestra.

Fabio Pellegrini ha detto...

Quaranta anni che non vengono più distrutti i calanchi ? Gli ultimi pochi mesi fa, si vede ancora da Pienza. Serve l'elenco? Servono foto?
A Pinocchio gli cresce il naso !!!

Anonimo ha detto...

Un calanco che si vede da Pienza, spianato pochi mesi fa?
Quanti mesi?
Dai primi di novembre ad oggi è piovuto quasi tutti i giorni, e nei campi non siamo più potuti entrare. Abbiamo il grano che ci ingiallisce e non possiamo entrare a dare il concime, figuriamoci mettersi a smuovere l'argilla..
Il nostro piantatore di cipressi ha forse scambiato una frana per uno spianamento?

Se ha anche delle foto (mi immagino una prima e una dopo (sennò che senso ha?)) lui, da amministratore, potrebbe anche pubblicarle qui sul blog, è una delle risorse di questo strumento.
Io, come mi immagino molti dei lettori, siamo molto curiosi di sapere, e vedere, di cosa parla.

I calanchi sono fenomeni di erosione in continuo mutamento, soprattutto in inverni come questo e quello dello scorso anno, dove c'è stato un frequente e stretto alternarsi tra forti gelate e piogge insistenti.
Il calanco è uno degli elementi del paesaggio della nostra zona che più cambia negli anni, autonomamente, tendendo ad ampliarsi, cambiare di aspetto e forma, e a colonizzare i terreni circostanti.
Non credo di aver detto bugie. Negli ultimi anni io non ho visto spianare calanchi, ma se mai ripristinare frane. Lei che li ha visti, ci dica dove.

Dare del Pinocchio è un curioso eufemismo, se fatto da chi lo schermo del proprio computer lo ha già più volte scheggiato pubblicando i propri post.

Una domanda, a lei ed agli altri frequentatori di questo blog.
Arare "selvaggiamente" le colline modifica il paesaggio, mentre piantare cipressi là dove non ci sono, cos'è?

Comunque, io, come altri affezionati frequentatori di questo blog, restiamo in attesa delle foto.