mercoledì 15 settembre 2010

'Il nostro piccolo Kuwait' ( ! )

Ieri è stata fumata nera nell’incontro Enel/Regione Toscana per la procedura di VIA al riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio in Amiata.
L’ass all’ambiente Annarita Bramerini ha cercato senza successo di portare a casa un accordo (e relativi quattrini) ma deve fare i conti con una serie di opposizioni.
Prima di tutto quelle di Enel, che non ci pensa proprio ad investire parte degli enormi profitti derivanti dallo sfruttamento geotermico, in tecnologie più avanzate, come pure obbligherebbe la Comunità Europea. Si raddoppia : business as usual. Con impianti obsoleti ed inquinanti a fronte di concessioni fino al 2024. Eppure anche il suo competitor in Amiata, Sorgenia Geothermal, propone Centrali a ciclo binario. Ma peggio ancora, Enel continua a mistificare e negare la verità dell’infausta interazione tra bacino idrico più superficiale e quello geotermico sottostante.
Nega le sue responsabilità non solo nell’abbassamento della falda acquifera (la riserva si è abbassata di 200 m, cioè qualche centinaia di miliardi di litri (corrispondenti al consumo di acqua da bere di tutta la popolazione mondiale per più di un mese), ma nega anche le sue colpe nel progressivo aumento dell’inquinamento dell’acqua da arsenico e boro.
In Regione si sta giocando una partita con carte truccate, sulla pelle del popolo dell’Amiata. In queste ore l’ass. Bramerini cerca di strappare ai responsabili dei vari dipartimenti coinvolti nella VIA, pareri positivi che le permettano di chiudere il quadro. Ha fretta. Ne va della sua credibilità, delle tante rassicurazioni seminate in anni di duro lavoro (e tanti soldi spesi) alla gang geotermica. Ma nella tecnostruttura regionale, che pure dipende dalla politica per la propria carriera, ci sono dirigenti che ancora si proclamano “servitori dell’interesse pubblico” e non dei partiti. Che esercitano dignitosamente la professione di controllori dei beni pubblici, comuni, contro le Brame(rini) di una politica compromessa e degenerata. Questi dirigenti, funzionari, sono cauti e resistono ad indebite pressioni anche perché hanno in mente le condanne della magistratura per i danni della TAV del Mugello o per l’inquinamento del Merse.
Sono entrati nel merito delle numerose osservazioni alle VIE avanzate da cittadini, liste civiche e comitati dell’Amiata e degli esposti legali recapitati a Bruxelles.
Sanno cos’è il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE. Certamente anche Enel e la Bramerini sono al corrente di tutto da un bel po’ di tempo. Ma non hanno dubbi, ripensamenti come suggerivano le toccanti lettere di Francuccio Gesualdi e di don Marco Belleri.
“BASTA con la geotermia in Amiata, territorio vocato al turismo e alla valorizzazione ecc.ecc.” recitava la Bramerini quando era assessore alla provincia di Grosseto. Ma si sa, per fare carriera i politici non devono avere memoria. Soprattutto quella delle lotte contro l’ingiustizia dei molti che sull’Amiata si battono per decidere del proprio futuro e della propria vita.
Ed è così che la Bramerini, giunta in Regione, ha condiviso il sogno di Martini prima e di Rossi oggi di fare dell’Amiata “IL NOSTRO PICCOLO KUWAIT”. Ed è da quando conosciamo i vostri piani che ci stiamo preparando a resistere.
Ma quando i sogni di pochi si scontrano con i sogni di molti, è facile che diventino INCUBI.

Comitato Ambiente Amiata

Settembre 15 2010

1 commento:

Merda Vincenzo ha detto...

Solita storia a noi abitanti la merda e a loro l'oro!!