martedì 28 dicembre 2010

DIBATTITO: Spazi ricreativo-culturali a Pienza, una vera necessità. Di Rino Massai

Ho un’idea della politica,della vita sociale e della partecipazione di cui non conosco esattamente la forza ma che negli anni mi si è consolidata,con l’appoggio anche del pensiero altrui,per esempio una bellissima canzone di Gaber. Da giovane avevo forse la stessa mentalità,ma non ne avevo la coscienza e per un certo periodo ho creduto che ogni forma di aggregazione dovesse obbligatoriamente essere inquadrata entro un pensiero unico,fosse religioso o politico e in base a tali criteri andasse valutata; prima dunque la teoria,poi la prassi. Oggi credo che al di là di ogni ideologia,del pensiero pubblico e privato,della fede o dell’ateismo,della destra o della sinistra,sia importante per ogni persona, al fine di capire meglio se stessa e gli altri,vivere momenti comuni,poiché stando insieme crollano le barriere ideologiche,le differenze politiche,i pregiudizi.
Lo stare insieme,e qui dopo tante chiacchiere arrivo al concreto,presuppone molto concretamente avere degli spazi in cui la frequentazione sia favorita,soprattutto quella di tipo spontaneo,non finalizzata; nella frequentazione spontanea,si creano,a mio giudizio, i presupposti naturali per la responsabilità civile,il desiderio di cultura,il confronto,l’impegno.
A Pienza questi spazi spontanei una volta erano garantiti,con tutti i limiti dell’epoca,dai Circoli ENAL e ACLI ; con la loro fine,sulla quale meglio non indagare,e la vendita recente del convento delle suore, questi spazi comuni si sono ridotti,per cui i contatti tra cittadini sono possibili entro i limiti di qualche bar,o la situazione climatica ,per cui se piove o è freddo si va tutti a casa. Gli ambienti da sfruttare ancora ci sarebbero,del clero (vedi il vecchio ma bellissimo seminario) ma soprattutto del Comune nella zona ex- Conservatorio S.Carlo Borromeo,tra giardino,sala Biblioteca,locali adiacenti alla Sala Convegni,struttura vecchie galere,zona museale; è un obiettivo che La Piazza ha messo nel suo programma elettorale ma che personalmente sento molto urgente,per cui rivolgo un appello a tutti i pientini che sentono questa necessità a farsi vivi perché presentino delle proposte,meglio se in modo non anonimo.

32 commenti:

Buon Giorno!!!! ha detto...

buon giorno mister Rino , sono stati scritti decine di post su questo blog dove veniva messo in luce la mancanza di posti dove incontrarsi, tipo quello venduto all'albergo. buon giorno e fate presto a ricrearne di nuovi!Con i soldacci del pargheggio pagate un dipendente e aprite un circolo comunale dove si beve caffe con 40centesimi e spuma a 10 centesimi, si gioca a carte s i guarda i film in dvd, ci si ritrova vicino alla stufa a legna in inverno e si cuociono le castagne, c'e' il biliardino gratis e il tavolo per il ping pong e due o tre computer a disposizione per chi vuole. movetevi che il tempo passa.

Anonimo ha detto...

fate questo circolo cosi' la vitaliana quando e' depressa puo' venire al circolo, io la posso conoscere e aiutarla, due bottarelle solo perche' mi sembra benestante se le merita, se poi fosse anche bonotta anche di piu'.

Fabio Pellegrini ha detto...

Io ho un' idea della cultura e della comunicazione non accademica, non elitaria, non aristocratica, non virtuale, non autoritaria. Il complesso del Conservatorio è oggi una sommatoria di tutta questa residualità un pò autoritaria, sì, e visibilmente retrò.Eppure piace.. Come se,una volta uscite dalla Storia le convittrici e le loro educatrici, fosse rimasto lì ancora quell'antico spirito, un tempo rispettabile e un tempo utile e necessario,come no, ma ormai lontano e anacronistico. Va bene la biblioteca che funziona grazie ai volontari, va bene la musica e altro, il tutto svolto in certi momenti produttivi.
Ma forse sarebbe oggi necessario che quello spazio perdesse quella sua sacralità legata a un concetto di cultura che non c'è più e divenisse reale luogo di incontro fra la gente di Pienza espulsa dal 'turismo', dai Poteri Forti della cittadina, dai propri luoghi, istituzioni che hanno preferito ingnorare i nuovi bisogni di anziani,ammalati, giovani e meno giovani, nel nome di altri interessi. Perchè si può continuare a parlare anche di solidarietà, di amore, di uguaglianza,di socialità e giustizia...all'infinito.Ma quando a certi bisogni, pur avendone la possibilità, si preferisce non rispondere....dando la parola al businnes.. o favorendo il'nulla', allora si perde ogni credibilità e si spiegano tante cose, tanti fallimenti, tanti miti crollati e tanti antichi luoghi ormai deserti o quasi...Cerchiamo noi tutti di non aggiungere la nostra presunzione e eventualmente la nostra evanescenza a quella che abbiamo già conosciuto. Siamo tutti vittime dello stesso destino? Almeno lottiamo....contro questa generale rassegnazione...e ritroviamoci a fare due chiacchiere lì, invece di confrontarci solo sul computer....( e meno male che c'è...il computer )

Anonimo ha detto...

Il computer e' il nuovo bar sociale, dove ci possiamo confrontare e stare insieme sia di destra che di sinistra che cattolici o evangelici, e' bello! Un postaccio dove incontrarsi fisicamente manca, prendiamo un pezzo di terra e costruiamoci un capanno con dentro un barre e un po' di tavolini e iniziamo a ripigliarci li spazi che nessuno ci vuole piu dare. iniziamo a fare, basta parole ora fare.

santo subito ha detto...

fabio santo subito

Antonio Mammana ha detto...

Scusa Rino,

non sono molto d'accordo sul fatto che la spontaneità sia l'ingrediente fondamentale per andare oltre gli steccati ecc. ecc.
Credo ancora nell'identità precisa delle persone che è fatta di idee, valori e concezione della vita che, anche se non accettate dalla cultura dominante, permettono di sfidare e superare le tante stagioni della mente e dell'agire umano che ben hai conosciuto considerato che anche tu appartieni ad una categoria di persone che non si sentono molto a proprio agio in questa realtà dell'apparire e del quattrino.
Condivido l'urgenza di cui senti il bisogno ma, a quanto pare,non lo è per gli amministratori nè per la quasi totalità delle persone di Pienza.
E' passato già più di un anno dall'ultimo confronto per orientare in maniera diversa la Consulta giovanile durante il quale si era parlato di quello che scrivi nel post, ma non è successo proprio nulla.
Sembra che le urgenze siano ben altre, per ora, ma non ci scoraggeremo certo. Quando vuoi organizza un incontro per dare concretezza a questo progetto.
Ciao

N.B. Un piccolo inciso: il Seminario è della Diocesi e non della Parrocchia. Se si intendesse sfruttarlo per qualche iniziativa locale basta dirlo a Don Icilio.

Anonimo ha detto...

L'UTILIZZO DEI LOCALI A CUI FA RIFERIMENTO RINO, CREDO SIA L'ARGOMENTO PIU' DISCUSSO DEGLI ULTIMI ANNI, E NON SOLO IN AMBIENTE POLITICO. SENZA VOLER DESACRALIZZARE NULLA CHE GIA' NON LO SIA E,COMUNQUE, SE ANCORA QUALCUNO PENSA DI NON POTER "ABITARE" LOCALI CHE ALTRIMENTI SONO DESTINATI A SPORADICHE RIUNIONI E ASSEMBLEE, SE NE RICAVA UNA DESOLANTE VERITA': I LUOGHI E GLI AMBIENTI PER I CITTADINI NON SUSCITANO GRANDE INTERESSE SE NON CARATTERIZZATI IDEOLOGICAMENTE. RIUSCIRE A SMENTIRE CIO',VUOL DIRE FINALMENTE LIBERARSI DI TUTTE LE ZAVORRE DI OGNI CREDO POLITICO E AFEERMARE UN PRINCIPIO DI LAICITA' A CUI OGNUNO DI NOI NON PUO' RINUNCIARE. ANCHE QUESTO E' BENE COMUNE!

Anonimo ha detto...

invece di chiacchierare fare!

Anonimo ha detto...

Non criticate Fabio, lui capisce molto bene cosa serve e scrive benissimo.Grazie Fabio.

Anonimo ha detto...

C'è tanta confusione,maleducazione.
Non ci sono slanci.Il '68 ha distrutto molto e i sopravvissuti non sono ancora morti. sono incerti e impauriti.Stanno aspettando con passione di morire.Nel frattempo sono solidali,non sanno piu' amare.Non riesco a immaginare nulla di buono in questo contesto.Qualcosa di diverso dal bar con le donne a casa a fare il bucato?Oppure il sesso di nascosto dalle istituzioni?Che gioco è questo?
Quale spazio nuovo!!!!

Anonimo ha detto...

Te altro che confuso!

Anonimo ha detto...

La Consulta ? chi quei tre ragazzi amici del Partito? Ma fatemi il piacere !!!!Qui spero si parli di cose serie !!!!

Forza Somari ha detto...

Sì la colpa è sempre della Rivoluzione Francese, dei Comunisti, del 68' e del Concilio Vaticano II....ah se bastasse far rotornare Don Camillo a Pienza !!!Beppone ce lo abbiamo già e più di uno !!!ma in chiesa sempre in meno e alla casa del Popolo solo a empirsi il pancino!!! Forza Somari!!!

Bau Bau ha detto...

Si potetva fare la casa diriposo alle Stimmatine? Tutti insieme...
No,meglio vendere e farci un Hotel a 5 stelle per ricchi....come si chiama 'evangelizzazione' io un me ne intendo. Ma San Francesco d'Assisi ? che ne pensa? Non menate ilcan per l'aia !!

Rino Massai ha detto...

Antonio,ti spiego meglio cosa intendo per aggregazioni spontanee (naturalmente è un ragionamento che è frutto della mia esperienza personale).
La partecipazione “forzata” è quella di tutte le strutture organizzate e con finalità ben definite,siano queste Partiti,Chiesa,Sindacati,Associazioni,Enti,Società a cui si aderisce perché dovrebbero corrispondere alle nostre idee o i nostri interessi; questo tipo di partecipazione oggi è in crisi (non entro nei dettagli e sulle cause) basta analizzare la situazione locale per averne una dimostrazione,ci sono molti gruppi, molti iscritti ma in realtà tutto è sulle spalle di pochi dirigenti. Questo tipo di organizzazione ha poi un limite ed è quello che ci si incontra solamente nei momenti ufficiali,alle scadenze di rito,poi tutto si chiude,si torna a isolarci; un impegno a richiesta,per cui tutto diventa un obbligo,talvolta quando arriva la convocazione di un incontro,ci sta persino pensiero a soddisfarlo,lo si fa per dovere,nient’altro,ma si preferirebbe rimanere a casa,ad occuparci delle nostre cose.
L’aggregazione spontanea secondo me capovolge il discorso,ci si frequenta perché esiste un ambiente che mi ospita normalmente,dove io mi ritrovo anche per non fare niente,o per leggere un giornale,un libro,bere qualcosa,scambiare due parole, privilegia cioè l’aspetto ricreativo,il piacere della compagnia,aspetto leggero ma che secondo me è fondamentale per arrivare all’impegno comune,vero sentito,che ti porta a produrre attività di qualità,culturalmente e socialmente valide,capire che le differenze ideologiche sono una sovrastruttura artificiosa,che si può stare tutti insieme e impegnarsi per il bene comune senza pregiudizi,ognuno naturalmente con le proprie idee e la propria mentalità.

Anonimo ha detto...

essendo entrato in crisi il pensiero unico, forse estinto, e' bene affermare il pensiero socializzante, cosiddetto plurale: confronto libero su liberi temi,non piu' ancorati a modelli preconfezionati, accettando ogni diversita'che a sua volta rispetti i canoni del vivere civile, promozione di iniziative le piu' varie in grado di abbracciare a 360° gli argomenti ,senza preconcetti. tutto questo, negli annni passati, era considerato sacrilego: oggi puo' essere realta'. almeno e' quanto ci aspettiamo!

Anonimo ha detto...

sacrilego è solo quello che non raggiunge la nostra cultura.

Buena Vista Social Club ha detto...

L’aggregazione spontanea è appunto spontanea.
Forse il problema sono le persone e non gli spazi.
Che io sappia gli spazi dell'ex conservatorio sono usufruibili da chiunque ne faccia richiesta, per qualsiasi tipo di iniziativa.
Realizzarci un punto di incontro "permanente" ad esempio con un piccolo bar o spazio ricreativo, necessiterebbe di personale, e quindi spese, se gestito dal Comune, e probabilmente finirebbe solo con il fare concorrenza (inutile) agli altri bar o associazioni che svolgono già questa funzione tipo l'auser.
Ancora peggio se fosse dato in gestione, perché il gestore diverrebbe il responsabile della struttura e il Comune si priverebbe di fatto dell'ultimo spazio pubblico rimasto.
Personalmente penso quindi che queste cose debbano essere spontanee, partendo dalla disponibilità di quello che già c'è, senza bisogno dell'intervento del Comune sulle strutture e sulla gestione delle stesse.
Ad esempio potrebbero essere organizzati incontri tematici, oppure lo stesso Rino Massai potrebbe promuovere iniziative o semplici richieste di incontro aperte a tutti, proprio nei locali attuali.
Poi, se la partecipazione ci fosse ed emergesse chiaramente la necessità di riorganizzare la struttura, a quel punto potrebbe essere richiesto l'intervento del Comune, non prima.

free bird ha detto...

Buena Vista, la tua analisi è abbastanza giusta ma non mi convince, anche perchè già deleghi un privato a "fare" ... a fare che? a fare cosa? dove? ...
gia' parlarne siamo avanti anni luce, vediamo di trovare qualche buona idea tra tutti!
L'analisi di Buena Vista (sulla gestione) è giusta, tempo fa fu ipotizzato il mini ristoro (con prodotti equo/solidale) in gestione a tempo alle varie associazioni... è un'idea. non facile da realizzare ma potrebbe essere una buona forma da sviluppare. I locali del conservatorio non possono certo essere gestiti con fini di lucro, sono pubblici e nello stato attuale, il bene, non può certo essere locato o usato se non per quel che viene fatto adesso, con tutti i limiti che comunque sorgono: inadatto a biblioteca, a cinema, a palestra, a sala polivalente per una qualsiasi manifestazione.
Il comune, dietro i nostri suggerimenti (non questi del blog dove l'idea anonima è uguale all'idea firmata, ma dopo vere assemblee pubbliche) dovrebbe senz'altro dare un'impostazione precisa ai locali, dopodiche ....

.·´¯`»ღ«´¯`·.

Antonio Mammana ha detto...

Grazie Rino,

sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto e condivido anche le perplessità del signor Buena vista e di Free bird. Mi sembra che i tempi siano maturi per concretizzare la tua proposta.Basta incontrarsi.
Se per le generazioni passate possono continuare ad andar bene serate danzanti e briscole, mi chiedo perchè deve essere così faticoso "inventare" un nuovo modo di trascorrere il tempo libero per coloro che sono più avvezzi( non per colpa loro) a godere un bel dibattito su temi vari (dove ci si confronta e non si litiga) o leggere un bel libro. Anche in natura le "cultivazioni" sono varie e in caso di "monoculture" sappiamo tutti quali rischi si corrono. Lo stesso esempio, mi sembra, può valere anche per le culture umane.
Buon anno a tutti e, invito gli amici anonimi e coi nikname di non aver timore a farsi identificare.
Di certo, ne guadagneremmo tutti quando ci si incontra per strada.Ci sentiremmo, almeno, un po' meno soli.

mondo web ha detto...

Antonio mammana io non solo solo ho il web! ho il mondo nella tastiera e per strada voglio essere anonimo come il vento, lasciando solo un lieve odore di tasti battuti.

Anonimo ha detto...

Sto leggendo il libro di Rino.
L'anonimo gira spesso anche in carne ed ossa,ti puo' far male o darti un bacio.Insignificante rimane.Diciamo che le nostre,qui nel blog, sono tutte passioni impossibili.

Rino Massai ha detto...

Rispondo a Buena Vista Social Club,accettando il suo anonimato anche se su questi temi innocui firmarsi credo non comporti alcuna compromissione. Intanto premetto che qualsiasi idea diversa dalla mia è degna di considerazione,il confronto migliora sempre,io intanto preciso il mio pensiero. L’esperienza mi insegna che aggregazione regolare non si crea con singole iniziative o per lo meno con quelle non si determina una socializzazione costante e duratura,esperienze simili sono state già fatte,tutte si sono esaurite con l’impegno di chi le portava avanti; è importante in una comunità fare progetti che durano nel tempo,superano le generazioni,i promotori. Se il ritrovarsi è per fare sempre qualcosa,sia di sociale,che di culturale o politico,se il motivo è l’iniziativa in sé la cosa non dura,se invece normalmente ci si ritrova,si può anche portare in fondo dei progetti. I grandi circoli culturali funzionano così,per stare in alto penso ai Rozzi di Siena,dove per anni sono andato con mia figlia a fare saggi di violino; lì esiste una vita sociale continua all’interno della quale c’è un’ampia programmazione culturale. Il ruolo di tali Circoli non è quello di rubare i clienti a qualcuno,tanto più a Pienza dove i bar sono tutti organizzati sul turismo non sulle persone del posto; non si deve fare una copia dell’Auser che è una struttura quasi esclusivamente ricreativa e datata come frequentatori; nella mia mente c’è un ambiente per tutte le età,come erano i vecchi Circoli,dove persone e Associazioni possano trovare una spazi adeguati per la compagnia giornaliera,la lettura,il cinema,la televisione,internet,il ristoro e anche per realizzare manifestazioni importanti specifiche dei singoli gruppi o legate alle varie ricorrenze come il carnevale dei bambini,Capodanno,le feste delle contrade,i concerti. Sulla gestione è tutto da studiare,a Monticchiello per esempio fa tutto capo al Teatro Povero.

pere ha detto...
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Anonimo ha detto...

e se a tavolino si facessero tutte le somme e le sottrazioni?
Guardiamo Pienza tutta intera.Lo so,lo so..Non va bene.
Bisogna cozzarsi per strada e farsi gli auguri di Buon Anno Nuovo...Guardarsi negli occhi.
Trovare un buco dove andare a rintanarsi quando si esce di casa.
Complesso da provincia.Giusto.
Se mettessimo a fuoco qualcosa risulterebbe una disfunzione ormonale.

Anonimo ha detto...

z

Anonimo ha detto...

Chi ha spazi non ha idee e chi ha idee non ha spazi. Abbasso i poteri tradizionali del cacchio!!!

Anonimo ha detto...

Chi ha spazi non ha idee e chi ha idee non ha spazi. Abbasso i poteri tradizionali del cacchio!!!

Anonimo ha detto...

Non mancano nè spazi nè idee.Manca un fortissimo ,rivoluzionario desiderio di bellezza.

Anonimo ha detto...

Il Conservatorio sarebbe un luogo stupendo per Noi pientini....
Adoperiamoci per ricavarne davvero un centro aperto e vivo, meglio di come erano le Acli

Anonimo ha detto...

Di più,di più.
Senza modelli nè confronti.
Niente di quello che abbiamo visto e conosciuto.Niente di vecchio o passato.

Anonimo ha detto...

Grande maturità in questo dibattito. impegnamoci tutti per tenere aperti questi locali