venerdì 2 settembre 2011

Una 'nuova 'Fiera del Cacio !

dal Corriere di Siena.

PIENZA. Fiera del Cacio, edizione rinnovata e rilanciata in grande stile dalla Pro Loco di Pienza guidata da Monica Baldelli e grande impegno della Cosnulta giovanile e dell'assessorato ale politiche giovanili guidato da Francesco Martini. Fiera del Cacio 2011, partiti!! Con la presentazione del paliotto di Lucia Chietti e la marchiatura a fuoco delle forme stagionate che serviranno alla sfida in piazza, ha preso il via la Fiera del Cacio, con tamburini e sbandieratori pientini impegnati a dare la giusta cornice alla manifestazione più attesa dell'anno dai lanciatori della Valdorcia. I quartieri pientini sono in festa e la presentazione del paliotto ha preceduto la cena delle contrade organizzata dall'Arci di Pienza al 'Giardino dei Lecci'. La mano gentile di Lucia Chietti affermata artista pientina e restauratrice di rango, ha dato un tocco particolare alla manifestazione partita lancia... anzi..cacio in resta ! Fitto il programma di avvicinamento alla Sfida. Il 2 settembre buffet in piazza, lotteria e ballo con il gruppo Fene, il 3 settembre arrivano i banchi per il Corso e ai Giardini del Prato ecco la dimostrazione 'Dal latte al Pecorino' ovvero il cacio in diretta fatto in piazza dalla Az. Agricola Bagnolo. Alle 11 prove del lancio del cacio al fuso dei ragazi e alle 15 corteo ed esibizione dei giovani sbandieratori. Poi la gara dei bambini . Alle 21 e 30 'Serenata a Pienza' nel Chiostro di San Francesco della Corale Benvenuto Franci. Il 4 settembre alle 11 si prova il lancio in piazza , si esibiscono sbamndieratori e i bambini che ballano il trescone. Poi alle 16 il Gioco del Cacio al Fuso dei grandi.
Alle 21 ballo finale in Piazza.
Il Gioco del Cacio al Fuso è una tradizione antica sempre viva nei poderi di una volta e nelle piazze di Pienza. Non è stata mai 'riscoperta' per la semplice ragione che non si è mai interrotta.Gli statuti cinquecenteschi vietano questo gioco nelle piazze cittadine e un cardinale di Pio II, il Cusano descrive questo gioco in una sua opera di astronomia. Quindi carte in regola per una tradizione ludica che non vuole spacciare nulla di artificioso, ma si diverte col gioco del nonno e della nonna, facendo partecipare tutti, grandi e piccini nei rioni pientini. Un tempo il 'cacio' era prodotto nei poderi in poche unità, oggi sei caseifici lavorano nel bacino idrografico della Valdorcia, alcuni a ciclo chiuso, cioè con proprie greggi e proprio latte, esportano in Italia e all'estero e con una elevatissima specializzazione sono spesso i vincitori dei concorsi nazionali. A Pienza lavorano alcuni stagionatori molto esperti che trasformano il prodotto e lo commercializzano aggiungendo esperienza e conoscenze decennali. Per questo oggi si rievoca a Pienza la antica Fiera di San Matteo che durava una settimana e che vedeva qui il cacio delle Crete messo in vendita a partire dal medioevo e dai tempi di Pio II. Del 'cacio' parla il PIccolomini e dei mitici 'caseoli' pientini ci racconta il Cardinale Iacopo Ammannati nel suo espistolario. A PIenza si ripercorre dunque una strada antica e per questo si dice che in questa cittadina 'il passato è il suo grande futuro'.
Fabio Pellegrini

21 commenti:

il fuso ha detto...

Quanto Cacio ho visto, ma a girarmi intorno sono ben poche forme! Buondivertimento a tutti e vinca la migliore!

Anonimo ha detto...

bravi cittini, divertitevi...

blond ha detto...

io domenica pomeriggio vengo...

Anonimo ha detto...

Ma il cacio il cacio il cacio.....e le pecore? Come gli si spiega alla gente che ci sono milioni di forme e poche centinaia di pecore?

Anonimo ha detto...

Gli si racconta che si munge anche le cavallette!

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo Fabio. Ottima sponsorizzazione per Pienza (e per i suoi commercianti. Speriamo che si lamentino sempre meno...). I ragazzi della consulta hanno fatto un lavoro eccellente in questi ultimi anni e così movimentano il gioco del cacio al fuso, che sarà anche tradizione ma di sicuro poco avvincente.

mi ricordo anni fa... ha detto...

la consulta giovanile doveva essere sostituita dal consiglio comunale dei giovani...,gli sbandieratori e tamburini vennero non molto tempo fa' definiti dai benpensanti, inutili e assolutamente fuori tema per la fiera del cacio...adesso come la mettiamo.

Anonimo ha detto...

la mettiamo che sei sempre il solito che scrive su facebook e sul blog anni fa con l'accento che non ci va e lo fai solo per creare polemica e impedire un costruttivo dialogo! Ok?

Anonimo ha detto...

Io ero uno di quelli che definisci benpensanti.
I ragazzi sono bravi e creare una scuola di tamburini e sbandieratori è una cosa bella che aggrega.
I costumi sono belli.
Continuo a pensare che se il gioco si svolgeva nei poderi gli sbandieratori, lo ripeto bravi, sono una cosa che esce fuori dalla tradizione storico culturale del cacio al fuso.
Tutto qui poi ogni iniziativa è bella se svolta con impegno.
L'importante è non cercare di contrabbandare tradizioni che non sono mai esistite con l'esigenza di fare cose nuove.

Anonimo ha detto...

ieri, il maestro Andrei ha narrato che il gioco risale a tempi ben piu antichi, e il fatto che venisse giocato nei poderi, non vuol dire che li e' stato inventato...quindi l'utilizzo dei tamburini e sbandieratori che ne danno un tratto piu rinascimentale viene di fatto giustificato, probabilmente prima di scrivere sui giornali sarebbe meglio leggere qualche libro o documentarsi meglio.

Tic ha detto...

Tu sei solo un povero coglione inalfabeta

Anonimo ha detto...

Piu si scrive più....sei della scuola del CS, si capisce dalla grammatica che ti è ardua come il K2 !!!!

anticrittogamico naturale ha detto...

Beati voi che siete dei fenomeni, io sono ignorante e non ho la scuola del cs, faccio errori di grammatica e di sintassi (come voi) ma:
Ho sbagliato sui commenti che furono sui tamburini e gli sbandieratori, valutavo male e non conoscevo, scusate.
La fiera del cacio è più bella e partecipata ogni anno, qualcuno ha lavorato bene, bravi.
La cena del venerdì sera in piazza non mi è piaciuta, tutti si sono fatti un bel mazzo per farla ma il risultato è stato scarso e controproducente, sia per mangiare, con un piattino di carta, con le mani, in un recinto, facendo a spallate per riuscire ad accaparrarsi un boccone, sia nei confronti degli altri (arci) che avevano uno stand di tutto rispetto con tanti volontari per un nobile scopo.

Mangio-Mangio ha detto...

Ora vorrà dire che quando si mangia alla casadelpopolo si chiude tutto. Io preferivo la Pro Loco, meglio poter scegliere, no? Io ho mangio benissimo!!!

anticrittogamico naturale ha detto...

La scelta è sacrosanta ed i gusti sono gusti, anche il maiale preferisce il trogolo ad una tavola ben apparecchiata.
Non si deve chiudere tutto assolutamente, ma neppure sovrapporre più iniziative identiche, questo è il mio punto di vista, rispetto il tuo ed esigo altrettanto, grazie.

Anonimo ha detto...

cmq il gioco del cacio al fuso è noioso e lo dicono tutti nessun turista ritornerebbe dopo aver visto un gioco così lungo e palloso poi so sempre gli stessi senza gli sabandieratori la festa fa gagare menomale dura poco ciao

Rigo ha detto...

Si potrebbe movimentare mettendo a giocare un pò di belle ragazze una edizione al femminile, ...invece dei soliti lanciatori d'epoca!!!Rinnovare non guasta..certe volte

Anonimo ha detto...

Oppure mettere il fantino sul cacio!

Anonimo ha detto...

Mettete uno schermo in modo che ci siano più punti di vista.Usate dei suoni che spezzino la continuità monotona.Date un minimo di ritmo.

Anonimo ha detto...

Mettete il mossiere ! manca il mossiere!

Billo ha detto...

Una bella festa veramente per noi di Pienza, grazie!!