domenica 11 marzo 2012

Abitare a Pienza, piaceri e obblighi. Di Rino Massai

Abitare a Pienza,piaceri e obblighi Abitare in luoghi come Pienza e la val d’Orcia è sicuramente un privilegio che però chiama tutti a maggiori responsabilità , il semplice cittadino,le autorità,gli Enti; in luoghi così fortunati per storia o per destino non si può vivere con superficialità, ma s’impone l’obbligo di una cultura di livello superiore che coinvolga bambini e genitori,alunni ed insegnanti,operai e contadini,dipendenti e amministratori. A Pienza, più che in qualsiasi altro luogo, il senso civico deve essere diffuso,il bambino si deve abituare a non gettare per terra carte e barattoli,l’adulto a non abbandonare i rifiuti in un qualsiasi posto,l’agricoltore a rispettare siepi e calanchi,il proprietario di un cane a raccogliere gli escrementi. A Pienza un dipendente dell’Ufficio Tecnico ha l’onere di innamorarsi del territorio, le guardie la missione di difenderlo. Pienza non merita abitazioni degradate,arredi improvvisati,fabbriche fatiscenti, acqua stagnante. E’ la Città Ideale,dimostriamolo.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Intervenire sul fornacione, è ormai uno schifo che annulla tutte le tue belle parole caro Rino, esiste un progetto? Facciamolo realtà!

Anonimo ha detto...

il fornacione fa veramente schifo,non mi sembra che sia un buon bigietto da visita quando si arriva a Pienza,obbligate i proprietari a dare una sistemata decente se non ci sono progetti concreti.

Troppo? ha detto...

Chiamiamo l'architetto Renzo Piano,( E' vivo)chiediamo a lui cosa ne farebbe..Poi decidiamo.

Anonimo ha detto...

ok

Senno Sieni ha detto...

Soliti commenti da Bar. Ma i privati non possono essere obbligati a fare niente che non siano disposti a fare...una multa..lascia il tempo che trova...Servirebbero progetti.

Anonimo ha detto...

Esiste un'ordinanza quella n.8 del 12 febbraio 2010 in cui facendo riferimento allo stato di abbandono in cui versano diverse aree all’interno e all’esterno del centro abitato ..”, si ordina tutta una serie di interventi ai proprietari dei fondi e si avverte che la violazione delle disposizioni comporta varie sanzioni pecuniarie e , nel caso in cui i diretti interessati non adempiano all’obbligo giuridico, il Comune “ senza indugi ed ulteriori analoghi provvedimenti “ dispone “direttamente o indirettamente a dare esecuzione all’ordinanza ponendo la spesa a consuntivo a carico dell’adempiente”. A distanza di quasi due anni da tale ordinanza, le situazioni di degrado esistenti si sono modificate di poco, sia nel centro urbano sia a livello di territorio.Io come cittadino ho fatto anche dei solleciti scritti,il resto a chi spetta,chi fa le leggi e chi controlla che siano rispettate.

Rino Massai ha detto...

Scusate ho sbagliato a cliccare sono Rino Massai
Esiste un'ordinanza quella n.8 del 12 febbraio 2010 in cui facendo riferimento allo stato di abbandono in cui versano diverse aree all’interno e all’esterno del centro abitato ..”, si ordina tutta una serie di interventi ai proprietari dei fondi e si avverte che la violazione delle disposizioni comporta varie sanzioni pecuniarie e , nel caso in cui i diretti interessati non adempiano all’obbligo giuridico, il Comune “ senza indugi ed ulteriori analoghi provvedimenti “ dispone “direttamente o indirettamente a dare esecuzione all’ordinanza ponendo la spesa a consuntivo a carico dell’adempiente”. A distanza di quasi due anni da tale ordinanza, le situazioni di degrado esistenti si sono modificate di poco, sia nel centro urbano sia a livello di territorio.Io come cittadino ho fatto anche dei solleciti scritti,il resto a chi spetta,chi fa le leggi e chi controlla che siano rispettate.

12 marzo 2012 15:26

Franco M. ha detto...

Purtroppo la civiltà dei cittadini talvolta fa flop e non si possono certo arrestare tutti....se la cultura è questa....bisogna farla crescere...i provvedimenti di autorità non funzionano....a ognuno la difesa del suo pezzetto di territorio

Pientina per scelta ha detto...

Concordo pienamente con quanto espresso da Professore nell'articolo nonchè dall'anonimo che scrive "il fornacione fa veramente schifo".
In realtà, così come la città - proprio perchè ideale - deve essere conservata, tutelata e rispettata anche la sua cornice ambientale deve essere oggetto di salvaguardia.
Pienza è inserita in un contesto ambientale che forma un tutt'uno con la città. Certamente il "fornacione" non è situato nel centro della città o nelle immediate vicinanze dei monumenti ma sicuramente offre, proprio perchè situato lungo la via di accesso a Pienza, uno spettacolo che mal si concilia con le belle colline circostanti e la regolarità degli altri edifici e dei campi agricoli coltivati.
L'edificio è fatiscente e molto spesso circondato da un acquitrino causato dal ristagno di acque piovane.
Anonimo dice "obbligate i proprietari a dare una sistemata". Io sono d'accordo con lui. Ritengo infatti che si potrebbe agire per sollecitare i proprietari a tenere determinati comportamenti.
Se infatti la Polizia Municipale facesse un sopralluogo e verificasse ad esempio l'esistenza di rifiuti abbandonati, di residui di amianto, o comunque altre situazioni di rischio sanitario o ambientale ben potrebbe essere emesso un provvedimento in danno dei proprietari. Questi ultimi, qualora tali situazioni venissero riscontrate, potrebbero essere obbligati a bonificare il manufatto e l'area circostante con miglioramento della attuale situazione.

Anonimo ha detto...

potrebbe essere fatto un progetto comune : proprietari e amministrazione comunale. A volte ci sono persone intelligenti. Però il progetto deve essere esaltante,straordinario.... Chiamiamo Renzo Piano insieme ai proprietari..

Anonimo ha detto...

potrebbe essere fatto un progetto comune : proprietari e amministrazione comunale. A volte ci sono persone intelligenti. Però il progetto deve essere esaltante,straordinario.... Chiamiamo Renzo Piano insieme ai proprietari..

Anonimo ha detto...

i proprietari hanno perso interesse nell'operazione, quando volevano fare qualcosa di veramente bello non gli fu concesso, poi la vita è scorsa e le cose son cambiate...
peccato davvero, adesso chissà cosa vorranno fare, il piano strutturale li obbligava a disfarsi di una parte di proprietà per fare posto ad altri, la storia è lunga e penosa!

Antonio Mammana ha detto...

Condivido pienamente le considerazioni di Rino, ma sono altrettanto convinto che il degrado ambientale va di pari passo con il degrado morale e interiore.I semi di una certa cultura passata si stanno raccogliendo:vivere per lavorare e accumulare soldi. Il presunto paradiso in terra senza classi e basato solo sul benessere materiale è rimasto nei sogni di molti e coi tempi che corrono si vede buio...Pienza è splendida e la gente che vive in essa o nella valle lo è altrettanto. Se il primato si dà alle persone (piccoli, giovani, famiglie, anziani, malati)anche tutto ciò che sta intorno diventa bello, importante, da custodire, da rispettare. Senza un'anima rimangono solo le mura, gli interessi particolari, la gelosia e l'accaparramento. Se anche le banche ti deludono bisogna 2aggrapparsi" a qualcuno o qualcosa di alternativo. E' il bello della vita.
Cordiali saluti

Brandano ha detto...

Ma insomma, ce lo dite o no chi si è fregato quei soldi!!!!!dove sono finiti!!!!Abbuiamo tutto? Le minenze non vogliano?