mercoledì 23 gennaio 2013

La massima celebre

'UNO SGUARDO CHE BISOGNA CHIAMARE LO SGUARDO DEL BANCHIERE E CHE HA QUALCOSA DI QUELLO DEGLI AVVOLTOI ...: E' AVIDO E INDIFFERENTE, CHIARO E SCURO, BRILLANTE E CUPO..'

Honorè de Balzac,  da: Cesare Birotteau

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono però sempre infallibili !!Ci sono anche i banchieri dilettanti di partito che ruzzano coi soldi dei coglioni che glieli portano!!!

Anonimo ha detto...

Mandatelo all'Isola dei Famosi!!!!!

Domanda ha detto...

Aspettiamo una assemblea pubblica del PD che spieghi quello che è successo al Monte. Lo avevano in mano loro e se ne vantavano!!!!Ora sono spariti tutti?

Anonimo ha detto...

Pronto Gabriello? Pronto Beppe?
E' Occupato?
Chiamo più tardi!!!

IMBARAZZO NEL PD.. ha detto...

Dal Corriere della Sera di Oggi:
Le dimissioni di Mussari dall’Abi
Il Montepaschi e l’imbarazzo del Pd
IL COMMENTO

Le dimissioni di Mussari dall’Abi
Il Montepaschi e l’imbarazzo del Pd


Inutile negarlo: per il Pd la vicenda dei derivati che sarebbero stati sottoscritti «segretamente» nel 2009 dal Monte dei Paschi di Siena, con le conseguenti dimissioni di Giuseppe Mussari dalla presidenza dell’Abi, adesso proprio non ci volevano. Non in piena campagna elettorale. Non quando c’è in ballo pure il voto al Comune di Siena, roccaforte diessina prima e democratica poi, dal mese di giugno 2012 senza giunta dopo che il Pd locale si è dilaniato proprio a causa della banca. Ma l’imbarazzo in questo caso era inevitabile. Sappiamo che le privatizzazioni non hanno fatto uscire del tutto la politica dalle banche.

Attraverso le Fondazioni, che ne controllano quote cospicue, i partiti continuano in qualche caso ancora a condizionarne le scelte. C’è perfino chi teorizza il diritto della politica a farlo. Un paio d’anni fa il leader leghista Umberto Bossi emanò il seguente editto: «Le banche più grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello». E certo a Piero Fassino resterà per sempre appiccicata quella sciagurata domanda («Abbiamo una banca?») sfuggitagli al telefono con Giovanni Consorte durante la scalata dell’Unipol alla Bnl… Nel Montepaschi, però, la presenza della politica non è relegata a una partecipazione di minoranza, per quanto di peso, come accade a Unicredit o Intesa San Paolo.

E neppure a una battuta tanto infelice quanto innocua. La banca senese è controllata da una Fondazione, a sua volta controllata dal Comune, a sua volta feudo Pd: prima appunto che gli ex margheritini e gli ex diessini litigassero ferocemente a proposito del destino del Monte e di certe poltrone. I sindaci che negli ultimi vent’anni hanno preceduto il dimissionario Franco Ceccuzzi, erano anche dipendenti del Monte. A dimostrazione di un rapporto simbiotico fra città, banca e partito.

Oltre a rappresentare una seria ipoteca sullo sviluppo, viste le tante discutibili operazioni del passato dettate dalla politica, una presenza così forte dei partiti ha riflessi sulla gestione. Quando qualche mese fa è arrivato, l’attuale presidente Alessandro Profumo ha trovato nelle controllate una trentina di caselle occupate con nomine politiche. Il Monte è una società quotata in borsa: ma finora non c’è stato verso di convincere la politica a fare un passo indietro. E adesso i nodi vengono al pettine, nel momento peggiore. Servirà almeno di lezione?

Sergio Rizzo
23 gennaio 2013 | 8:56
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aih aih !! ha detto...

Aspettiamo il commento del Ceccuzzi! Cascano tutti dalla nuvole !!!Che tonfo!!

Anonimo ha detto...

Balzac l'aveva capito che c'è poco da fidarsi..Su con le orecchie...

capocellula ha detto...

Contrordine compagni!
'Non abbiamo più la banca'

Anonimo ha detto...

Ora puntiamo sul Banco. Dei...pegni...

Anonimo ha detto...

Da "l'eretico":
Sono dunque arrivate le dimissioni "irrevocabili" (c'erano state anche quelle revocate, ricordate?) di Mussari Giuseppe; il quale si dimette da una carica (la presidenza dell'Abi) alla quale in nessuna democrazia occidentale sarebbe mai potuto accedere uno come Lui. Forse in qualche satrapia asiatica, o in qualche "eccellenza" sudamericana di stampo postbolivarista. Non in altri luoghi.
Domani, salvo indecenti sorprese, verrà rinviato a giudizio per Galaxopoly: prima occasione - dunque storica - in cui è stato preso con le mani nella marmellata (a dimostrazione del fatto che i danni prodotti esulano dallo stretto "fare banca", in cui è oggettivamente non perito, come da Lui stesso ammesso un anno or sono).

Incredibili e prevedibili al tempo stesso le dichiarazioni di Franchino il Ceccuzzi (Repubblica, pagina 22, direi fra tutte), tese a scaricare la persona di cui è stato testimone di nozze e molto, molto altro: ma su quelle ci sarà tempo e modo di ritornare. Un consiglio, di cuore, ai lettori: prendetevi un buon paio di forbici, ritagliate queste interviste e questi interventi ceccuzziani (lo so, c'è Internet: ma volete mettere il fascino del ritaglio cartaceo?). Potranno essere utili, fra un po'.

Anonimo ha detto...

Parola d'Ordine Compagni: Scaricare il compagno Mussari!!!!Si' compagno, ma pesa!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

E' ancora peggio del Fascismo!!!

non conosco ha detto...

Mussari chi?????
Mai sentito mentova!!!!

Pallino ha detto...

Dice Bersani : Noi col Monte un ci s'entra niente!!!! ( Sarebbe stato meglio ! )

il Sergentino ha detto...

Bersani ha dato la...CARICA..! anzi ha dato la SCARICA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il 'giornalaio' ha detto...

Un ci fate l'capo..tanto ora a siena perdete l'elezioni!!!oppure vi processano tutti!!! Scegliete voi..

Anonimo ha detto...

Ora ala Casa del Pollo si fa la colletta, pè pagà il 'buco' di Mussari!!!!si coce le bistecche pel presidente...