domenica 24 marzo 2013

L'acqua pubblica: il ricorso vinto dai Comitati e la truffa dei partiti

Il ricorso vinto dai Comitati in Italia non piace ai partiti. I soldi che continuano a prenderci  in più sono solo un furto e coloro che hanno fatto l'autoriduzione sono nella legge. I partiti fanno orecchie da mercante e non amano ricordare che un REFERENDUM vinto dagli italiani vieta l'attuale regime di gestione dell'acqua.  E' l'ennesima dimostrazione, caso mai non bastasse del carattere antidemocratico che caratterizza la Casta. Lamentano il populismo? Grillo è 'pericoloso'?  Pensate a chi ha evaso la volontà popolare  espressa in due referendum : il finanziamento pubblico dei partiti e la ripubblicizzazione dell'acqua !!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ladri di acqua !!!

Ladri di democrazia!!!!! ha detto...

Tutti questi partiti che fanno i democratici e vogliano fa la lezione a Grillo e poi sono andati in culo a decine milioni di italiani che si sono pronunciati con la democrazia diretta del Referendum (Finanziamento pubblico e Acqua) facendo all'incontrario !!!!!!...altro che FASCISTI..voi come le chiameresti? Io li chiamo LADRI DI DEMOCRAZIA ..IL PD il PDL CASINI BOSSI ecc. ecc, meno h Di Pietro che l'ha promosso.

Ladri di democrazia!!!!! ha detto...

Tutti questi partiti che fanno i democratici e vogliano fa la lezione a Grillo e poi sono andati in culo a decine milioni di italiani che si sono pronunciati con la democrazia diretta del Referendum (Finanziamento pubblico e Acqua) facendo all'incontrario !!!!!!...altro che FASCISTI..voi come le chiameresti? Io li chiamo LADRI DI DEMOCRAZIA ..IL PD il PDL CASINI BOSSI ecc. ecc, meno h Di Pietro che l'ha promosso.

LA SENTENZA ha detto...



La sentenza della Corte Costituzionale sull'acqua pubblica

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di Michele Bonforte
La sentenza della Corte Costituzionale ripristina lo stato di diritto. Il pronunciamento popolare avvenuto con i referendum sull’acqua pubblica ha posto un punto fermo, che non è aggirabile con decreti del governo. Non lo poteva fare il governo Berlusconi, non lo dovrà fare quello attuale, che invece sta cercando di limitare il ricorso a società in house per la gestione dei servizi locali.

Parte del decreto legge sulla spending review è dunque platealmente incostituzionale. Per questo chiediamo che il Parlamento ne prenda atto, cancellando l'art 4 che ha come unico effetto l’espropriazione delle comunità locali dal diritto di decidere come gestire l’acqua e gli servizi locali, la disoccupazione per migliaia e migliaia di lavoratori delle societa' in house.

Il senso del referendum, al di là dei tecnicismi, è stato quello di contrapporsi ad una tendenza più che decennale di privatizzazione dei servizi locali, e fra questi del ciclo idrico. I cittadini ad una domanda politica hanno risposto con un mandato politico: l’acqua andava gestita al di fuori della logica di mercato, dentro quella della garanzia di accesso di tutti ad un bene comune e vitale.

Il mandato ricevuto è questo, ed i tentativi molteplici di “girarci intorno” o con l’ossequio solo formale al quesito referendario, o con un vera e propria opera di svuotamento normativo, altro non sono che operazioni di sovversione istituzionale contro la volontà popolare.

Per venire al nostro territorio, abbiamo salutato con favore l’istituzione dell “forum sull’acqua” da parte della Provincia con esperti provenienti da diverse esperienze ed ispirazioni. Ma pensiamo che il forum debba essere chiamato ad indicare quale strada giuridica e infrastruttura istituzionale e societaria sia la più adeguata a realizzare la gestione pubblica del ciclo idrico.

Anonimo ha detto...

Sempre truffe solo truffe, la democrazia non conta niente.I referendum democratici neppure, poi vi lamentate se ascoltiamo GRillo..Ma voi ci prendete soldi e basta...senza rispettare le regole..che cosa si dovrebbe fare?