mercoledì 23 aprile 2014

RIFORME: NON SOLO RENZI......: IL SENATO SECONDO VANNINO CHITI, APPOGGIATO DAL MOV 5 STELLE

Non bastavano le fibrillazioni in corso per quanto riguarda la riforma del lavoro, per il governo Renzi ci sono altri fronti aperti, in primis quello legato all’abolizione del Senato (che sarebbe più propriamente una riforma) e al disegno di legge che ha come primo firmatario Vannino Chiti (minoranza Pd) e che disegna un Senato ancora elettivo e una riforma che coinvolge anche la Camera dei Deputati.

Prima di tutto, come funziona la riforma del Senato disegnata dal ddl Chiti? Al contrario di quella targata Renzi - che vede un Senato spogliato di buona parte dei suoi poteri, non più elettivo e i cui rappresentanti non hanno nessuna retribuzione - il disegno di legge in questione manterrebbe intatto il bicameralismo, dimezzando però il numero di parlamentari, tagliando le indennità di deputati e senatori e modificando il bicameralismo perfetto che vige al momento e che è alla base della lentezza dell’iter legislativo italiano. Camera e Senato, insomma, si occuperebbero di cose diverse.
Un disegno di legge di buon senso e meno “secco” della riforma che vorrebbe Renzi. E infatti a Chiti è già stato più volte chiesto di fare un passo indietro, ultima delle quali stamani, da parte di Maria Elena Boschi, via Repubblica. E però Chiti, di fare un passo indietro, non ci pensa nemmeneno: “Nella situazione italiana con la crisi di fiducia tra cittadini e istituzioni e il desiderio di partecipazione diretta, la soluzione preferibile per la riforma del Parlamento è una forte riduzione del numero dei deputati e dei senatori e un Senato eletto a suffragio universale. Se in Italia, come in Germania, si andasse verso un federalismo solidale, la soluzione del Bundesrat, cioè la presenza dei governi regionali con voto unitario, sarebbe per me accettabile”.
Chiti, quindi, rilancia. E raccoglie un appoggio importante che potrebbe davvero dare i numeri per portare avanti la riforma e magari costringere il governo Renzi (che inizia ad avere le sue prime difficoltà) a fare un’inversione a U che avrebbe del clamoroso: quello del Movimento 5 Stelle. Che per bocca del senatore Buccarella dice: “Sulle riforme costituzionali il Movimento 5 Stelle giudica il ddl Chiti una buona proposta. Con una serie di miglioramenti in tema di democrazia diretta e partecipata siamo pronti a sostenerlo. Appoggiamo il dimezzamento di deputati e senatori ed il taglio delle indennità dei parlamentari. Bisogna mantenere il bicameralismo e gli equilibri costituzionali, con Camera e Senato totalmente elettivi. Più potere ai cittadini e meno a partiti e leader”.
Si tratta di un possibile appoggio concreto o solo di una trappola, per incendiare ancora più gli animi all’interno del Partito Democratico e raccogliere i frutti di queste divisioni alle elezioni europee 2014?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Senato di nominati? NO grazie

paco ha detto...

E' la democrazia di Renzi, lui decide e noi dobbiamo adeguarci. Evviva la democrazia!

Anonimo ha detto...

Senatori nominati ... non eletti come sotto il FASCIO!!!'faccetta nera.....bella abissina....'

Anonimo ha detto...

li nomina tutti il nipotino di Stalin?

Anonimo ha detto...

lo vedo più nipotino del caro giulio a.