martedì 20 gennaio 2015

Nuova Sinistra


4 commenti:

Anonimo ha detto...

avanti avanti..confindustria...noi siam i lavoratooriiii

Anonimo ha detto...

dal rosso al nero!!!!

Anonimo ha detto...

Si compagni imprenditori, ma non i piccolini, i grandi, compagno agnelli, compagno colaninno, compagno tronchetti provera.... che voti butti!

democratic'amatricianeschi dell'Asinistra ha detto...

Servizio di Nello Trocchia per “La gabbia” (La7) sul fallimento della società della famiglia Renzi, Chil Post, che tra le altre cose aveva ricevuto stranissimi finanziamenti da una banca il cui direttore è un grande amico nonchè "compagno scout" del premier Renzi. Nel 2009 i familiari del premier contrassero un mutuo, che è stato pagato con i soldi pubblici: Laura Bovoli, madre di Renzi, insieme alle figlie chiedono e ottengono garanzie sul prestito alla Fidi Toscana, la finanziaria regionale che aiuta le piccole e medie imprese. Le donne successivamente cedono le quote a Tiziano Renzi e nel giro di 15 mesi la società cambia nome, sede, proprietà prima di fallire. Queste variazioni societarie, però, non vengono comunicate alla Fidi: alla fine il mutuo insoluto, che ammonta a 496.717 euro, viene pagato coi soldi pubblici (di cui 236.803 euro dati dal Fondo Centrale di Garanzia del ministero dello Sviluppo Economico, 26.311 euro a carico di Fidi Toscana). Nello Trocchia a riguardo intervista il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Davide Vecchi, e il consigliere della Regione Toscana Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia). L’inviato poi va chiedere spiegazioni ai protagonisti della vicenda, ma siamo in democrazia perciò è vietato fare domande a papà Renzi: arrivano i carabinieri e... identificano il giornalista!


Ma stiamo scherzando?

http://adessobasta-blog.blogspot.it/2015/01/video-scandaloso-vietato-disturbare-i.html