domenica 28 giugno 2015

Renzi: Via libera all'evasione, maglie più larghe...tanto pagano i soliti...

Maglie più larghe per gli evasori, sanzioni meno pesanti per chi nasconde al fisco meno del 3% del dovuto, multe ridotte per i contribuenti che non presentano la dichiarazione dei redditi ma rimediano entro un anno, spazio alla mediazione per ridurre i contenziosi con le Entrate. Secondo il premier Matteo Renzi, i cinque decreti attuativi della delega fiscale varati venerdì in extremis dal Consiglio dei ministri sono “un passo gigantesco per la semplificazione”. E per il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan fanno “chiarezza sui limiti per i reati come la frode distinguendoli dai reati minori e modulando le sanzioni in modo da rispettare il principio di proporzionalità”. Ma la modulazione si traduce appunto, in molti casi, in un salvacondotto per comportamenti fraudolenti. Arriva poi una soluzione per l’impasse determinato dalla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima l’attribuzione di incarichi dirigenziali a 800 funzionari delle Entrate: per regolarizzare la loro posizione verrà bandito un concorso pubblico per soli esami. Ma ci vorrà tempo e nel frattempo sui loro atti incombe il rischio della decadenza: la Commissione tributaria della Lombardia ha sancito nei giorni scorsi che gli avvisi di accertamento da loro firmati sono invalidi con effetto retroattivo.
A prevedere un allargamento delle maglie è in particolare la norma attuativa che riforma il sistema sanzionatorio in materia fiscale. Si tratta dello stesso decreto che finì sul tavolo del consiglio dei ministri la vigilia di Natale del 2014 ma fu poi bloccato e ritirato dopo le polemiche sull’articolo “salva Berlusconi, quello che escludeva la punibilità della frode se le cifre in ballo fossero state inferiori al 3% dell’imponibile dichiarato. La nuova versione, come annunciato dal premier Matteo Renzi, non contiene più quel comma. In compenso però depenalizza con ancora più generosità alcune tipologie di evasione. L’omesso versamento Iva sarà punibile per esempio solo se l’imposta evasa supera i 250mila euro, cinque volte il limite attuale che è di 50mila. Al di sotto di quella soglia, solo sanzioni amministrative. Nel testo originario il tetto era più basso, 200mila euro.
Dichiarazione infedele punibile 

1 commento:

Anonimo ha detto...

solita logica della P2.....salvare banche e capitalisti far pagare tutto a dipendenti e pensionati!! la Asinistra è questa!!