L’Istat conferma la crescita zero dell’economia italiana. Nel secondo trimestre del 2016 il pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, quando era salito dello 0,3%. Nessun miglioramento, dunque, della stima preliminare diffusa il 12 agosto. Gelate le speranze del governo, che nei giorni scorsi – prima per bocca di fonti del Tesoro, poi dello stesso premier Matteo Renzi – aveva in maniera del tutto irrituale auspicato una revisione all’insù di almeno qualche decimale del dato definitivo. L’istituto di statistica ha modificato al rialzo, alla luce dei dati definitivi sui vari comparti, solo la stima di crescita del trimestre rispetto allo stesso periodo del 2015, che passa allo0,8% dal +0,7% preliminare. La crescita “acquisita” nel 2016, cioè quella che si otterrebbe a fine anno se fino ad allora non ci fossero altre variazioni, sale dallo 0,6 allo 0,7%. Inevitabile la revisione al ribasso del +1,2% previsto per l’intero anno dal governo nelDocumento di economia e finanza, che verrà rivisto a fine settembre