sabato 16 settembre 2017

'Ass. Biagiotti per l'Arte'. Palazzo di Salomone Piccolomini, mostra aperta oggi.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo restauro delle sale, bella mostra, bravi,

Anonimo ha detto...

Emozionante, bella e interessante questa mostra!
Veramente bravi!

Anonimo ha detto...

Comunicato relativo alla Quercia delle Checche a cura delle Associazioni: SIA Onlus, Società Italiana di Arboricoltura Onlus Alberi Maestri, Associazione per la tutela degli alberi La Quercia delle Checche, situata nel territorio comunale di Pienza (SI), con Decreto del Ministero dei Beni Culturali n.145 del 17.05.2017 è stata dichiarata “Monumento Verde”. Questo importante riconoscimento ha determinato una grande visibilità mediatica dell’albero, danneggiato negli ultimi tre anni da una serie di eventi traumatici. Il proprietario dell’albero, l’Amministrazione comunale di Pienza, ha recentemente incaricato un’impresa privata di effettuare interventi di “tutela e manutenzione”. E’ opinione delle scriventi Associazioni che gli interventi eseguiti a seguito di detto incarico siano dannosi per la Quercia, privi di fondamento tecnico e scientifico, basati su pratiche e credenze superate che rischiano di peggiorarne le condizioni già gravi. Tagli a filo tronco, ripulitura delle ferite, scarificatura, copertura delle ferite con mastice “cicatrizzante”, ecc. rappresentano pratiche e trattamenti di carie e ferite che rientrano nella cosiddetta pratica della dendrochirurgia, una tecnica in voga negli anni ‘70 che applicava a ferite e lesioni degli alberi le stesse tecniche utilizzate in medicina, non considerando il fatto che gli alberi non sono esseri umani e che la loro anatomia e fisiologia sono profondamente differenti da quelle del regno animale. Pratiche che la comunità scientifica internazionale ha bandito da almeno 25 anni, insieme alla capitozzatura (taglio dei rami sopra il punto di intersezione con il tronco o altro ramo principale, in modo che rimanga solo quest'ultimo o una parte della chioma, dopo una rimozione più o meno drastica). Lo stesso Peter Bridgeman, autore della più importante pubblicazione tradotta in italiano sul tema ha ripudiato, in uno storico intervento a Merano il 6 aprile 1995 (22 anni fa!), la tecnica dendrochirurgica definendola come errata e scientificamente infondata. Nel 1988 il ricercatore Alex Shigo, oggi riconosciuto in tutto il mondo come "il padre della moderna arboricoltura”, venne in Italia in qualità di relatore di un convegno internazionale. Shigo parlò per la prima volta in Italia della “compartimentazione” delle ferite (CODIT), ovvero la capacità dell’albero di rinforzare, attivare o creare barriere chimico-fisiche che, basandosi sulla naturale organizzazione anatomica dei tessuti legnosi, consentono di rallentare, fino ad impedire, la progressione di processi degenerativi (carie) nei dei tessuti legnosi. Quel giorno iniziò anche in Italia la Moderna arboricoltura, ovvero lo studio e la tecnica di allevamento degli alberi urbani con reali cognizioni scientifiche aggiornate. Da allora sono stati fatti molti passi in avanti, grazie alle ricerche di Alex Shigo e di altri pionieri della moderna arboricoltura, che hanno cambiato l’approccio agli alberi e la loro gestione, mettendo al bando la pratica della dendrochirurgia e della capitozzatura.

Anonimo ha detto...

'Dannosi per la Quercia' ? Qualcuno di danni ne ha fatti abbastanza....stia a distanza..grazie, le opinoni si accettano, le mani in tasca...è meglio.