Allarme: manca la maggioranza. No, tranquilli: una maggioranza si trova sempre. Ha provato ad agitarsi Maria Cecilia Guerra, la capogruppo di Articolo 1 al Senato: ha chiesto un incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dal 3 ottobre Mdp non è più al governo, ma quello che sembrava una specie di appoggio esterno è finito dopo due settimane, il tempo che ha impiegato il Rosatellum per essere approvato alla Camera. Così da giovedì Mdp non è più neanche in maggioranza. Ci sono rimasti solo il PdAp e i cespuglietti centristi. E allora come fa il governo, si chiede la Guerra, a fare una legge di bilancio e una legge elettorale senza una maggioranza? Domanda puntuale, sotto il profilo della forma. Un tempo al Colle i presidenti del Consiglio salivano anche solo per comunicare l’ingresso di un gruppuscolo in più. Finora invece i governi delle intese medie e soprattutto quello di Renzi ha sempre avuto il cuscinetto di un cuscino d’urgenza alla propria destra. In una parola, Verdini. Se un tempo i voti erano aggiuntivi (come ai tempi delle unioni civili e di qualche legge di bilancio) questa volta sarebbero definitivamente sostitutivi, aiutati dall’aritmetica: fuori i 16 voti di Mdp, dentro i 14 di Ala